Skip to main content

Terreni confinanti: la stradina fantasma

 |  Redazione Sconfini

 

Oltre 100 anni fa i 12 proprietari di altrettanti fondi hanno deciso di comune accordo di arretrare di 1,5 metri ciascuno il proprio recinto di confine, accorciando quindi i loro

giardini, in modo da creare una stradina sterrata larga tre metri. L’obiettivo, centrato perfettamente, era quello di poter collegare le proprie abitazioni alle due strade comunali che si trovano rispettivamente alla sinistra e alla destra dell’isolato comprendente questi 12 fondi, senza essere costretti a fare un lungo giro prima di immettersi in una delle due strade. Da poche settimane è venuto ad abitare in una casetta posta al centro di uno di questi fondi un nuovo proprietario che ha installato dei paletti al di fuori del suo recinto riappropriandosi del metro e mezzo ceduto più di 100 anni fa dal suo bisnonno. Ovviamente questo preclude il passaggio alle automobili a tutti gli altri 11 abitanti degli altri fondi. È lecito riappropriarsi di questi circa 7 metri quadrati dopo un periodo di tempo così lungo, premettendo che non c’è nulla per iscritto?  (Lettera firmata)

 

A risolvere questo dilemma ci aiuta Daniele Dolce, titolare dello studio di amministrazione stabili Samaritan di Trieste. Bisogna premettere che esistono numerose circostanze molto simili a questa e che in taluni casi ci si trova di fronte a situazioni assolutamente paradossali e non risolvibili. Si pensi ad esempio alle decine di viuzze e stradine nella nostra regione di proprietà di persone decedute decenni fa e senza eredi. In moltissime circostanze esse vengono completamente abbandonate dal Comune così come dai condomini le cui case si affacciano su queste stradialtne, lasciate in condizioni di degrado e sporcizia incredibili. Questo caso comunque è diverso perché la stradina, seppure sterrata, svolge un’importante funzione per gli abitanti della zona.

 

“Innanzitutto – esordisce Dolce – la precisazione sull’assenza della mancanza di un contratto o un accordo scritto è importante. È quasi certo infatti che, mancando una scrittura privata o un vero e proprio contratto scritto e firmato davanti a un notaio, non ci sarà né al catasto né all’ufficio tavolare alcuna indicazione su questa stradina”. Tecnicamente, quindi, essa non esiste. “Esattamente, dal punto di vista tecnico ufficiale – prosegue il nostro esperto – la stradina non esiste, inoltre dalla lettera si evince che i confini dei singoli fondi sono ancora uniti uno all’altro e ciò ci fa pensare che il comportamento del nuovo proprietario di uno dei fondi sia assolutamente lecito”.

 

Diverso sarebbe stato il tutto in caso di presenza di un contratto, una scrittura privata o una regolare intavolazione della nuova particella. “Ovviamente in questa ipotesi le cose sarebbero state completamente diverse – rileva Dolce – dal momento che con ogni probabilità si sarebbe deciso di mettere ciascuno in comunione quella parte di proprietà dando la servitù di passaggio agli altri. Ciò indubbiamente avrebbe reso illecito il piantare dei paletti nel bel mezzo della stradina”.

 

Non esiste nulla che gli altri 11 proprietari dei fondi possono fare per far togliere i paletti dalla strada? “L’unica alternativa praticabile – risponde Dolce – è l’azione legale al fine di ottenere l’usucapione, dimostrando che la proprietà di questo signore è stata utilizzata in modo continuativo dagli altri per almeno 20 anni. Solitamente è difficile dimostrare di poter vantare i diritti di usucapione, ma non è impossibile”. “A parte la parola degli altri proprietari – suggerisce in chiusura il nostro esperto – si possono portare a supporto anche altri elementi oggettivi per la valutazione, come ad esempio la presenza di vecchi cancelli arrugginiti che si affacciano sulla strada, chiara testimonianza del fatto che i fondi non sono più adiacenti da almeno 20 anni, oppure la presenza di garage costruiti almeno 20 anni fa irraggiungibili se non da quella stradina”. Ovviamente starà poi all’interpretazione di un giudice la decisione se concedere l’usucapione o meno. Le possibilità di vittoria ci sono, ma nulla è certo in assenza di documenti più o meno ufficiali.

Giuseppe Morea

 


In collaborazione con Help!

 

 


Altri contenuti in Vita di condominio

Sentenza shock solo sulla carta: debiti condominiali, tutto cambia per... restare uguale

Ha avuto una grandissima eco il nostro articolo relativo alla sentenza n. 9148 del 9 aprile 2008 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite. In questa sentenza veniva rivoluzionato per la prima volt...

Il dissenso sulle liti condominiali

Il mio condominio, nel corso di una recente assemblea, ha deciso di promuovere una causa contro il condominio adiacente per un problema di infiltrazioni d’acqua che si sono verificate nella zona de...

Le esecuzioni immobiliari

È cronaca quotidiana la drammatica situazione economica di molte famiglie italiane, indebitate con le banche oppure con le potenti e sempre più numerose finanziare, che prestano denaro per il telef...

Parti comuni: quali sono?

Ogni condominio ha la sua vita, la sua storia, i suoi proprietari e i suoi inquilini. In una buona parte dei casi tutto (o quasi) scivola via liscio, senza momenti di tensione, e le decisioni vengo...

I morosi non sono amati in un condominio

Il condomino che non paga è un evento che, per fortuna, non è all’ordine del giorno negli stabili della nostra regione, ma si tratta di casi tutt’altro che isolati, che a macchia di leopardo intere...