Skip to main content

La caldaia che non inquina

 |  redazionehelp

Rientra sicuramente tra le risorse cui si potrà ben presto ricorrere per ottemperare a uno degli obiettivi posti dall’Unione Europea con il pacchetto clima-energia 20-20-20, che vede tra le sue voci la riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, un risparmio energetico pari al 20% e l’aumento al 20% del consumo di fonti rinnovabili.E per di più potrebbe essere disponibile sul mercato già nel 2013.

Stiamo parlando di “Tina, la caldaia che non inquina”, il progetto futurista e sostenibile che si è aggiudicato il primo premio dello “Smart urban stage” tenutosi a Milano dal 9 al 21 settembre. Ma cos’è precisamente Tina? Si tratta di una pompa di calore ad alta temperatura acqua-acqua, un sistema di riscaldamento che consentirebbe la sostituzione delle attuali caldaie centralizzate senza la necessità di cambiare gli impianti e capace di funzionare con impianti a termosifone. Il tutto con notevoli risvolti ecologici, come l’azzeramento delle emissioni in loco e una produzione di energia rinnovabile pari a circa il 70%, ma anche interessanti risparmi economici e gestionali. Dando un rapido sguardo alla tabella delle attività di progettazione, installazione, collaudi e costi annuali di gestione, infatti, salta evidente all’occhio che le voci si riducono a poco più di un terzo. La pompa è il frutto di un progetto nato alcuni anni fa e che nel 2010 è stato inserito, già in fase di brevettazione, tra gli otto “prescelti” entrati a far parte del Piano Energia Enerplan siglato tra Area Science Park di Trieste e il Ministero dell’Ambiente. Si tratta di un programma articolato in otto progetti di sviluppo sperimentale applicati ad una serie di edifici per migliorarne la gestione energetica, con l’obiettivo di farli diventare, di fatto, degli impianti pilota. Un’idea la cui valenza è stata riconosciuta per l’appunto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare che, a seguito dell’accordo stipulato con Area, ha deciso di cofinanziare il 50% dei costi, che dovrebbero ammontare a 6 milioni e 805mila euro. A riportare alla ribalta il progetto della pompa di calore, lo “Smart urban stage”, progetto itinerante di dimensioni europee inventato da Smart che, toccando le principali città europee, si propone di presentare in ogni tappa 10 progetti “visionari e sostenibili” legati al tema “Il Futuro della Città” e concernenti le aree tematiche più diverse: dall’architettura alla scienza, dai media al design. In questo contesto durante la tappa milanese Tina si è dunque aggiudicata il primo dei tre riconoscimenti consegnati in occasione della premiazione che si è tenuta la sera dell’inaugurazione. Inventore del prototipo, supportato da Innovation Factory e realizzato dalla pordenonese Rhoss Spa, è l’ingegner Gianfranco Pellegrini, fondatore di Stp, azienda spin-off insediata in Area Science Park (con sede pure a Torino) e specializzata nella progettazione di impianti e in attività di ricerca per l’ideazione, la brevettazione e lo sviluppo di nuovi prodotti nel campo delle energie rinnovabili. Dopo i buoni risultati dei test di laboratorio attraverso la simulazione del funzionamento dell’impianto in condizioni reali, le “prove” sono passate alla realtà: grazie a una sinergia territoriale tra partner pubblici e privati, dall’inizio del 2011 Tina è stata installata al Centro Studi di Pordenone conseguendo, anche in questo caso, ottimi risultati. “L’impianto – si legge infatti in una nota – riscalda la palestra e gli spogliatoi, producendo acqua calda sanitaria per tutto il comprensorio scolastico”. Ma non finisce qui: Tina è in fase di industrializzazione e, in attesa della fase finale, si prospetta la sua immissione nel mercato a partire da settembre 2013. Numerosi i soggetti che potrebbero essere interessati a questa calorosa donna di ferro: dagli enti pubblici – e quindi Comuni, Province e Regioni – alle multiutility dell’energia, dagli enti pubblici economici (come l’Ater) agli enti di ricerca e Università, fino alle imprese a caccia di nuove opportunità di business. Corinna Opara


Altri contenuti in Casa

Mercato immobiliare: la nuda proprietà

Nel settore immobiliare sembrano tornare di moda le cosiddette nude proprietà. I tipici, ma evidentemente non esclusivi, protagonisti di queste particolari forme di compravendite immobiliari sono d...

Come saranno le case del futuro?

Sarà possibile, un giorno, progettare ed edificare abitazioni completamente autonome dal punto di vista energetico, senza utilizzare derivati del calcestruzzo e del petrolio? Vi sembra una pazza id...

Sapori in tutte le salse, per tutti i gusti

  Vari sono i condimenti usati sui cibi per arricchire il loro gusto: maionese, ketchup, salsa tartara, salsa rosa e altre salse per condimento variamente aromatizzate. Si tratta di emulsioni. È i...

La fissazione della residenza familiare

Mi sono sposata tre anni ora sono con il preciso intento di adoperarmi al massimo per la buona riuscita del mio matrimonio, ma avendo sempre presente il rispetto per una certa autonomia rispetto al...

Attenti al cane: la disattenzione non paga

Siamo una giovane coppia che ha da poco acquistato un piccolissimo appartamento al piano terra di una casa. L’abbiamo scelto perché aveva un pezzo di giardino non ad uso esclusivo abbastanza ampio ...