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Come saranno le case del futuro?

 |  Redazione Sconfini

Sarà possibile, un giorno, progettare ed edificare abitazioni completamente autonome dal punto di vista energetico, senza utilizzare derivati del calcestruzzo e del petrolio?

Vi sembra una pazza idea? Una soluzione assolutamente irrealizzabile? Ebbene, vi sbagliate, perché case simili non solo sono già state progettate ma sono state addirittura inaugurate alcune settimane fa, il 27 gennaio!
E non ci stiamo riferendo all’ipertecnologico Giappone, all’evoluto Nord Europa, né tanto meno ai potenti Stati Uniti d’America. Queste futuribili case sono state consegnate a Sanpolino, vicino a Brescia, all’interno di un progetto che ha indubbi risvolti tecnici e innovativi dal punto di vista edilizio, ma ha anche un forte valore ambientale e sociale. Il complesso residenziale, che conta 52 alloggi di 50 metri quadri ciascuno, è figlio di un progetto denominato B.I.R.D. (acronimo di Bioedilizia, Inclusione sociale, Risparmio energetico, Domotica) messo a punto su impulso della Regione Lombardia dal Politecnico di Milano e dall’architetto Enrico Zambelli. Vediamo quali sono gli spunti tecnici che fanno pensare ad una realizzazione di successo, analizzando i quattro punti fondanti del progetto.
> Bioedilizia. Per l’erezione delle fondamenta, dei muri e dei tetti non sono stati utilizzati materiali derivati del calcestruzzo e del petrolio, ma si è fatto uso di acciaio rivestendo la struttura con profili di cartongesso, fibre minerali e fibra di legno in grado di garantire un elevatissimo potere isolante.
> Inclusione sociale. Il progetto B.I.R.D. è nato anche per dare una risposta abitativa “pilota” ad alcuni anziani della provincia bresciana: 48 dei 52 alloggi sono stati assegnati infatti a nuclei familiari di una o due persone anziane, mentre gli altri 4 sono andati a giovani coppie della zona che si sono impegnate ad essere presenti a turno per 365 giorni l’anno per dare agli anziani il supporto necessario.
> Risparmio energetico. Sul versante del contenimento dei consumi energetici novità tecniche assolute si abbinano a tecnologie già molto conosciute. L’autonomia energetica è assicurata dalla presenza del fotovoltaico, mentre gli impianti di climatizzazione funzionano grazie a sonde geotermiche. Si tratta di un sistema innovativo che utilizza una tecnologia geotermica a spirale, consentendo un risparmio energetico del 75%, pari a 250 euro annui per alloggio. Il sistema beneficerà anche degli incentivi del Conto Energia per il fotovoltaico, aumentati del 30% per l’abbinamento con il geotermico.
> Domotica. Per agevolare al massimo la vita degli anziani (spesso con difficoltà motorie) del complesso residenziale, poi, si è fatto leva sulla domotica spinta ai massimi livelli accostando i contenuti tecnologici alla totale assenza di barriere architettoniche. Ad esempio, grazie ad un telecomando, si potranno gestire tutte le funzioni comandate elettricamente e la dotazione domotica sarà completata da rete e relativi terminali di video per la comunicazione interattiva, con collegamento ADSL o 3G, per reti fissa o mobile.
Insomma, il sogno rincorso dall’uomo, dalla notte dei tempi, di vivere in case autosufficienti che autoproducono l’energia necessaria per far funzionare gli elettrodomestici e scaldare l’acqua, si avvicina alla sua realizzazione definitiva. Ma questo progetto, come detto, è interessante anche per i contenuti sociali: tutto il complesso è studiato a misura di anziani, in modo che possano vivere il più a lungo possibile nelle proprie abitazioni in maniera autonoma, e gli sia garantita una migliore qualità della vita. Quindi non potranno circolarvi automobili, ma vi saranno una piccola palestra, un ambulatorio e luoghi d’incontro per facilitare la socializzazione. Negli ampi spazi aperti, poi, ci saranno panchine per la sosta e vialetti per brevi passeggiate.
La realizzazione è stata premiata da Federambiente e le è stata assegnata la classe A+, la classe energetica più elevata riconosciuta per il minor consumo e la più alta sostenibilità.

foto: Phanida Bousod


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