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Prestiti senza interessi? Il caso Jak Bank

 |  Redazione Sconfini

Che il sistema bancario "tradizionale" sia nell'occhio del ciclone è un dato assodato. Sono in molti ad aver stabilito più o meno scientificamente che la grande crisi finanziaria è stata provocata dagli istituti di credito che sono ora i maggiori beneficiari dei tassi d'interesse bassissimi imposti dalle banche centrali. Le banche in questo momento possono acquisire denaro all'1% e prestarlo ai cittadini anche al 14%, provocando in prospettiva ulteriori scossoni sociali ed economici in un gorgo di guadagni folli per i propri azionisti. Ovviamente, poiché il tasso di sconto è molto basso, anche gli interessi che vengono dati ai cittadini virtuosi sono bassi (0,2% - 0,4% nei casi più fortunati). D'altronde i tassi sono bassi, che si può pretendere?

jakbankIl lato più buffo è che poi, nella sostanza, a meno che non si disponga di ingenti capitali sul conto corrente, le banche non erogheranno mai gli interessi ai cittadini che "prestano" i loro soldi alle filiali perché tra spese di conto, spese di gestione, spese di invio di documentazioni cartacee, spese per effettuare bonifici, spese per i libretto di assegni, spese per la carta di credito, bolli e competenze di varia natura, il risparmiatore deve continuare a rimpolpare il suo conto corrente se non vuole vederlo scendere.

Insomma, è il concetto di interesse a premiare la banca in un modo o nell'altro. Se sei un risparmiatore paghi profumatamente la banca perché ti tenga i soldi, se sei una persona che ha bisogno di un prestito (anche se magari per anni hai prestato i tuoi soldi alla stessa banca) vieni bastonata con interessi che dall'8% possono arrivare a quasi il 15%.

L'idea di un ribaltamento del rapporto banca-cliente (potente azionista-piccolo cittadino) e di una cancellazione di fatto del concetto di interesse viene dal nord Europa e si chiama Jak Bank. Questa vera e propria banca non ha azionisti e potentati alle spalle ma è una cooperativa di cittadini e piccoli risparmiatori. Chi mette denaro nella Jak Bank non acquisirà interessi ma punti risparmio che gli permetteranno, quando e se ne avrà bisogno, di prendere in prestito dei soldi praticamente senza interessi. Una vera e propria manna.

Il compimento di questo sistema, rivoluzionario fino a un certo punto perché affonda le sue origini nella Danimarca degli anni '30, ha sede in Svezia come testimonia questo servizio di Report di qualche tempo fa (clicca qui per vedere il video) e ha permesso a migliaia di svedesi di acquistare casa, chiedere prestiti per le proprie attività imprenditoriali, garantire la possibilità di studiare a molti giovani. Anche chi partecipa alla Jak Bank senza mai chiedere un prestito ha dei vantaggi indiretti: intanto non paga le spese bancarie che abbiamo elencato sopra ma soprattutto è parte di un progetto di benessere collettivo che in termini di pace sociale e distribuzione della ricchezza offre degli enormi vantaggi a tutti.

Giorgio Simonetti, il giornalista di Pordenone che ha seguito per Report il caso della banca interest-free Jak Bank, ha anche scritto un libro sul tema. Il volume sarà presentato a Trieste alle ore 18.00 di sabato 7 novembre 2009 presso la Sala Parrocchiale della Chiesa Santa Maria Maggiore di via del Collegio 6. Alla conferenza parteciperanno il comitato locale di Banca Etica, Hosam Aziz, in qualità di conoscitore del sistema finanziario musulmano, e Daniel Ruiz, ricercatore dell'UNED di Madrid e operatore di pace ONU.

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