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Sondaggio Ballarò. Ecco spiegata la caccia alle streghe al M5S

 |  Redazione Sconfini

A livello di partiti alla Camera dei Deputati, il Movimento 5 Stelle è già il primo partito italiano. A separarlo dal Pd, stando alle recentissime Politiche di 10 giorni fa, c'è un miserrimo ma significativo 0,13%.

Il premio di maggioranza, come previsto dalla legge elettorale è poi andato alla coalizione del centrosinistra che grazie all'apporto di Sel e del Centro Democratico ha scavalcato il Movimento 5 Stelle e si è ritrovata ad essere la coalizione che (più nolente che volente) deve proporre un esecutivo al Presidente della Repubblica e successivamente ottenere la fiducia nei due rami del Parlamento (in Senato però non c'è maggioranza).

Sebbene si tratti di sondaggi poco indicativi dal momento che siamo a poche settimane dalle consultazioni elettorali e la situazione è molto fluida, è comunque possibile registrare un trend: la polarizzazione del voto sui partiti principali e un aumento dei consensi per il Movimento 5 Stelle. Secondo l'Ipsos, che ha presentato il suo ultimo sondaggio a Ballarò, la forbice che separerebbe i grillini (29,4%) dal Pd (26,7%) sarebbe aumentata fino a raggiungere il 2,7% mentre il vantaggio della coalizione del centrosinistra (29,6%) sul M5S (29,4%) si sarebbe ridotta allo 0,2%. Nel contempo tiene bene anche la coalizione di centrodestra (grazie all'apporto calante della Lega Nord scesa sotto il  4%), sempre in pista con il suo 29,2%.

Un eventuale flop del governo di centrosinistra genererebbe sicuramente quel caos e quella delusione nell'elettorato più fluttuante e che sposterebbe inesorabilmente altri consensi sul Movimento 5 Stelle. Il sorpasso anche a livello di coalizione sarebbe quindi un gioco da ragazzi, a patto che i parlamentari grillini parlino il meno possibile al di fuori del recinto programmatico per non dire cretinate certo, ma soprattutto per non far strumentalizzare le loro parole dai giornalai che temono di perdere i contributi all'editoria. Certo, in questo quadro e senza una legge elettorale nuova (ma come fare a garantire la governabilità con il Paese quasi esattamente spaccato in 3? Doppio turno? Mega premio di maggioranza anche al Senato, dove però la Costituzione impone una ripartizione dei seggi su scala regionale?) ci ritroveremmo nella stessa situazione di adesso, ma a ruoli invertiti. M5S con il cerino in mano e Pd (o Pdl o montiani) a giocare il ruolo dell'innamorata che attende la proposta per salire sul carro dei vincitori.

L'esito, in caso di affondamento anticipato di questa legislatura, sarebbe però diverso perché se oggi il M5S gioca il ruolo della zitella inacidita e autosufficiente e di conseguenza contraria ad ogni tipo di accordo, la sensazione e che negli altri schieramenti ci sia un largo bacino di personaggi molto più favorevoli a "prestarsi" alla causa di un governo pentastellato.

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