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William Felker

Frutti di bosco: i magnifici 5

 |  redazionehelp

Chissà se durante la Seconda Guerra mondiale gli aviatori giapponesi, prima di fare “harakiri”, s’apprestavano a consumare una generosa porzione di mirtilli neri per potenziare la vista e centrare così l’obbiettivo per cui, sacrificandosi, s’erano votati?

“Non c’è dubbio – afferma il preside della Facoltà di Farmacia dell’Università di Trieste e direttore della Scuola di Fitoterapia, Roberto Della Loggia – che i mirtilli neri abbiano proprietà antiossidanti e che blocchino i radicali liberi rendendo così meno permeabili e più resistenti i capillari. Questo il motivo per cui svolgono la benefica azione protettiva nei confronti dei capillari stessi: ciò preserva la vista dalle malattie vascolari cui può essere soggetta”. A quale varietà di frutti appartengono i mirtilli neri? “Secondo la corretta terminologia agronomica – risponde Della Loggia – si chiamano frutti di bosco oppure piccoli frutti. I più comuni sono appunti i mirtilli neri, poi i lamponi e le fragole. Meno diffusi invece i ribes e le more”.
Negli Stati Uniti i frutti di bosco vantano una tradizione assai più antica di quella europea. “Ciò è vero – conferma l’esponente universitario – se si pensa al cranberry, il mirtillo americano. È un piccolo frutto, un po’ più grande del mirtillo europeo, con cui si fa il ripieno della tipica torta di Nonna Papera. Nella zona del New England se ne consuma molto il succo, alla prima colazione. Il frutto invece è commestibile solo previa cottura. Gli americani ne fanno un buon consumo anche in virtù del fatto, scientificamente dimostrato, delle sue specifiche proprietà terapeutiche. Infatti, questi frutti sono ottimi disinfettanti urinari capaci di prevenire, in particolare, la cistite: un fastidioso disturbo molto frequente nelle donne. Il succo di mirtillo americano impedisce ai batteri di attaccarsi alla parete della vescica e di infettarla. Anche i frutti di bosco europei però hanno una lunga tradizione d’uso: sono diffusi sia nelle pianure della Scandinavia sia nelle zone di montagna nel sud dell’Europa”.
Le proprietà dei frutti di bosco derivano soprattutto dal loro contenuto in antociani, pigmenti idrosolubili, la cui presenza è resa evidente dal colore dei frutti che va dal rosso al viola scuro, quasi nero. In generale, gli antociani rallentano l’invecchiamento causato dall’età, se assunti in dosi giornaliere tra i 50 ed i 100 grammi di frutti di bosco sia freschi che congelati.
> MIRTILLO NERO
Ha la specifica proprietà di proteggere i capillari e prevenire l’insufficienza venosa negli arti inferiori, grazie a sostanze come la malvidina e la delfinidina, di cui la bacca del mirtillo è ricca, e che agiscono in concomitanza con la vitamina C. Contiene anche la vitamina A, sebbene in modeste quantità. Circa 100 grammi di mirtilli neri forniscono 25 calorie di apporto energetico con una quantità d’acqua di 85 grammi e 5 grammi di zuccheri solubili, mentre la quantità di fibra è pari a 3 grammi.
> FRAGOLA
è un frutto di bosco ricchissimo di vitamina C: basti pensare che su circa 100 grammi ne contiene 54 milligrammi. Il suo consumo apporta molteplici benefici: protegge dai radicali liberi, rafforza le difese immunitarie e facilita l’assorbimento del ferro da parte dell’organismo. Contiene una cospicua percentuale d’acqua, 90 grammi, e di zuccheri solubili, 5 grammi. Il potassio è presente con 160 mg circa. Contiene inoltre fosforo, niacina e sodio. In taluni soggetti la sua assunzione può provocare allergie da non sottovalutare. La causa è la presenza di una proteina che si forma a maturazione e provoca pruriti o orticaria: in questi casi le fragole andranno assunte in dose minori.
> LAMPONE
Rispetto agli altri frutti di bosco, contiene, sempre in 100 grammi, un maggiore apporto energetico, pari a 35 calorie. Ma non sono da sottovalutare la presenza di 25 milligrammi della vitamina C e della preziosa vitamina A. Il potassio è presente in dose di 200 milligrammi, il calcio in dose di 50 milligrammi. Il contenuto di fibre è di 7,6 grammi. Presenti anche acidi detti organici, come l’acetico. Da sfatare il luogo comune che assai spesso compare in alcuni testi di erboristeria, in base al quale il lampone fresco avrebbe proprietà che favoriscono “l’enzima bruciagrassi”: ciò non corrisponde a un’evidenza scientifica.
> MORA
La composizione chimica della mora per 100 grammi fa rilevare un’alta quantità di potassio: 250 milligrammi. Presente anche la vitamina C, 20 milligrammi, unitamente alla vitamina A e alla B9. Il suo colore, fortemente impregnante, è dovuto alla presenza del tannino. Contiene anche fosforo nella quantità di 50 milligrammi circa. Il suo sciroppo è indicato per combattere le affezioni bronchiali e ha inoltre proprietà leggermente lassative.
> RIBES
Circa 100 grammi forniscono un buon apporto di zucchero solubile (7 grammi) e di vitamina C (200 milligrammi). Grazie alla significativa presenza di potassio, 360 milligrammi, il ribes risulta assai utile nell’alimentazione della persona che pratica sport. Alto anche il contenuto di calcio, 59 milligrammi, e del fosforo, 44 milligrammi. La sua buccia è particolarmente ricca di sostanze antocianine (85-95%), grazie alle quali viene favorita la proprietà antinfiammatoria.
Come si conservano i frutti di bosco? “La conservazione ottimale – chiarisce Della Loggia – non è semplice, poiché i piccoli frutti si alterano facilmente. Una volta colti, dovrebbero essere consumati entro breve tempo. Le loro specifiche proprietà si modificano facilmente proprio perché contengono gli antiossidanti che, per l’appunto, si ossidano una volta che i frutti di bosco vengono colti. Inoltre essi sono soggetti a particolari muffe. Comunque basterà porli in ambiente non eccessivamente umido ma areato”. “Se invece vengono congelati – conclude – e conservati in freezer, le loro preziose virtù non si altereranno”.
Maria Rizzi


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