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Le mafie farmaceutiche

 |  Redazione Sconfini

mediciE' scivolata tra le pieghe dei media più importanti, risultando del tutto sconosciuta alla popolazione europea ma soprattutto italiana. Stiamo parlando delle notizie contenute nel Rapporto Finale pubblicato dalla Commissione Europea lo scorso 8 luglio sugli abusi in materia di concorrenza nel settore farmaceutico. Un tema delicato e importantissimo e proprio per questo nascosto ai cittadini.

Ma cosa viene detto in questo Rapporto? In sintesi si afferma che nel commercio dei farmaci la concorrenza non sta funzionando, e che i grandi gruppi farmaceutici ricorrono a ogni tipo di gioco sporco per impedire l’arrivo sul mercato di medicine più efficaci e soprattutto per squalificare i farmaci generici molto meno cari.

Conseguenza: il ritardo nell’accesso del consumatore ai generici si traduce in importanti perdite finanziarie non solo per gli stessi pazienti ma anche per la Sicurezza Sociale a carico dello Stato (ossia dei contribuenti). Questo, inoltre, offre argomenti ai difensori della privatizzazione dei Sistemi Sanitari Pubblici, accusati di essere buchi neri di deficit nel bilancio degli Stati.

I dati dicono che il mercato mondiale dei farmaci equivale a 700 miliardi di euro e che poco più di una decina di aziende (le cosiddette Big Pharma: Bayer, Glaxo Smith Kline (GSK), Merck, Novartis, Pfizer, Roche, Sanofi Aventis) si spartiscono gran parte di questa torta (circa il 50%). Ovvio che per continuare a farlo sono disposte a fare qualsiasi cosa.

I loro profitti sono superiori a quelli dei potenti gruppi del complesso militar-industriale. Per ogni euro investito nella fabbricazione di un farmaco di marca, i monopoli ne ricavano mille sul mercato.

E tre di queste ditte, GSK, Novartis e Sanofi Aventis, si preparano a guadagnare miliardi di euro in più nei prossimio mesi grazie alle massicce vendite del vaccino contro il virus A(H1N1) della nuova influenza.

Le gigantesche masse di denaro di cui dispongono regalano alle Big Pharma una potenza finanziaria assolutamente colossale che viene usata in particolare per mandare in rovina, mediante ripetuti processi milionari nei tribunali, i modesti fabbricanti di generici. Le loro innumerevoli lobbies inoltre pressano permanentemente l'Ufficio Europeo Brevetti (OEP), la cui sede si trova a Monaco, per ritardare la concessione ai generici delle autorizzazioni di accesso al mercato. Allo stesso modo lanciano campagne ingannevoli su questi farmaci bioequivalenti e spaventano i pazienti. Il risultato è che, secondo il recente Rapporto pubblicato dalla  Commissione Europea, i cittadini hanno dovuto aspettare, in media,  sette mesi più del normale per accedere ai generici, cosa che si è tradotta negli ultimi cinque anni in una maggior spesa superflua di circa 3 miliardi di euro per i consumatori e in un 20% di aumento per i Sistemi Sanitari Pubblici.

Ecco perché Barack Obama, desideroso di riformare il sistema sanitario degli Stati Uniti che lascia senza copertura medica 47 milioni di cittadini, sta trovando tanto ostruzionismo da parte del Congresso e della popolazione: in realtà sta affrontando l'ira del complesso farmaceutico-industriale. Qui le somme in gioco sono gigantesche (la spesa per la sanità rappresenta l'equivalente del 18% del PIL, una cifra strabiliante) e le controlla una vigorosa lobby di interessi privati che riunisce, oltre alle Big Pharma, alle grandi compagnie assicurative e tutto il settore delle cliniche ed ospedali privati. Nessuno di questi attori vuole perdere i suoi ricchi privilegi. Per questo, appoggiandosi ai grandi media più conservatori e al Partito Repubblicano, stanno spendendo decine di milioni di dollari in campagne di disinformazione e di calunnie contro la necessaria riforma del sistema sanitario. Una vera mafia farmaceutica.

Se le lobby vinceranno ancora, la diffusione dei farmaci generici e la speranza di sistemi sanitari meno costosi e più solidali sarà estinta forse per sempre.


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