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Tv di regime. Dati alla mano

 |  Redazione Sconfini

graficoinformazioneL'informazione televisiva di regime esiste o non esiste? Ovvero, l'opinione pubblica è in qualche modo manipolata sulla base dell'agenda e dei desiderata di Berlusconi che controlla direttamente (Mediaset) o indirettamente (Rai) il 90% dello share televisivo italiano? Per tentare di rispondere almeno parzialmente a questa domanda proponiamo uno studio molto interessante pubblicato dall'Osservatorio di Pavia e che è riassumibile in un semplicissimo grafico rielaborato da Claudio Messora del blog Byoblu.

 

La linea azzurra, quella più in basso, riporta il numero di reati commessi in Italia nel periodo 2005-2009. Come si può vedere la curva è abbastanza piatta, nel senso che non evidenzia picchi significativi nè verso l'alto nè verso il basso. In particolare è significativo notare come la curva sia salita leggermente durante la fase finale del Governo Berlusconi III e sia scesa un po' durante il Governo Prodi II, confermando il trend decrescente anche durante la prima fase del Governo Berlusconi IV in carica dalla primavera 2008.

 

La linea rossa, quella più in alto nel grafico, rappresenta il numero di notizie relativi ad eventi criminosi dei principali notiziari e programmi di informazione nazionali sulle principali reti televisive (Rai, Mediaset, La7 ecc.) nello stesso periodo (2005-2009). Risulta evidentissimo come il numero di notizie di violenza, rapine, stupri, furti, borseggi, aggressioni varie, cali bruscamente nel periodo immediatamente precedente alle elezioni del 2006.

Era il momento in cui l'opinione pubblica doveva sentirsi rassicurata dal Governo Berlusconi III uscente (nonostante invece un lieve aumento di reati), smanioso di rientrare a Palazzo Chigi. Invece però le elezioni le ha vinte l'armata Brancaleone di Prodi e l'informazione che fa? Inizia una campagna durissima di informazione nella quale pareva che ci fossero dieci borseggiatori in ogni bus, uno stupratore dietro ogni angolo, una rapina al giorno in ogni banca, assassini e topi d'appartamento così numerosi da perdere il conto. Naturalmente era tutto falso. La logica delle quinte colonne berlusconiane in tutte le tv era quella di spaventare e rendere insicura la popolazione, sempre facilmente manipolabile dalla televisione, in modo da garantirsi attraverso una campagna elettorale impregnata sulla paura del popolo e sugli slogan della sicurezza (ricordate?) un facile successo.

E così avvenne. La linea gialla (la linea della paura), quella al centro del grafico mostra infatti l'incredibile successo della propaganda di regime: in quell'anno e mezzo abbondante di martellamento a reti unificate gli italiani impauriti e spaventati dalla loro stessa ombra sono cresciuti di quasi il 10% (dal 44% al 53%).

Che ne dite, la stampa di regime esiste o no?

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