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Regionali 2005. Quando i forcaioli giustizialisti erano del Pdl

 |  Redazione Sconfini

mussoinialessandrasalutofascistaIn attesa che si sciolga il nodo sull'ammissione della lista del Pdl nella provincia di Roma per le imminenti regionali, giova ricordare un po' di aforismi e citazioni di importanti personaggi dell'allora Casa delle Libertà nel 2005. Eravamo sempre alla vigilia delle Regionali in Lazio e quegli stessi politici che oggi si sperticano e si dichiarano "pronti a tutto" pur di consentire a Formigoni in Lombardia (firme false, missione "riammissione" riuscita) e alla Polverini (firme mai presentate, missione "riammissione" per il momento fallita) di godere degli appoggi delle liste del presidente del consiglio in quel tempo parlavano in modo diverso.

Come oggi, anche allora in casa centrodestra si verificò uno strappo. Alessandra Mussolini fondò pochi mesi prima Alternativa Sociale per contendere all'uscente Francesco Storace la poltrona di governatore. Fu una battaglia durissima e AS della Mussolini ad un certo punto a causa di presunte firme falsificate o di firme apposte da persone decedute fu esclusa dalla competizione elettorale. Cose che succedono, si può pensare. Ma la nipote del Duce si ribellò convinta di aver raccolto le firme sufficienti e soprattutto valide e iniziò uno sciopero della fame. Alla fine le firme giudicate valide erano sufficienti ad ammettere la sua lista e così la Mussolini contribuì alla sconfitta dell'ex alleato e neo nemico Storace (ora sono di nuovo alleati nel Pdl) e all'ascesa di Marrazzo, la cui fine politica avvenuta dopo 4 anni da presidente della regione Lazio tra cocaina e trans è ben nota. Si scoprì anche che le firme false della Mussolini furono inserite da qualche uomo dello staff di Storace (coinvolto poi anche in un caso di spionaggio illegale contro la rivale) a seguito di accessi abusivi all'anagrafe della regione.

Ed ecco alcune perle degli ipergarantisti del Pdl contemporaneo a partire dal marzo 2005, esattamente cinque anni fa:

Giovanardi: "Le firme sono macroscopicamente false! Procure e uffici  preposti escludano le liste presentate in modo irregolare!”.

Tajani: “Le autorità competenti facciano controlli a campione sull’autenticità delle firme"

Landolfi: "E’ una truffa agli elettori!”

Storace: "E’ una partita a carte truccate. Qui si gioca sporco, la campagna  elettorale va combattuta ad armi pari”. “Ha raccolto firme false, è finita”.

Martusciello: “Quando ci sono le elezioni bisogna rispettare le regole”.

Gasparri 1: “Diamo un premio ai pochi che han messo la firma vera”.

Gasparri 2: “E’ un reato associativo, un attentato alla democrazia. Cosa c’è di più antidemocratico che falsare la competizione elettorale con firme false? Il capo dello Stato non ha nulla da dire? ”.

Gasparri 3:  “Non è una vicenda politica, ma giudiziaria. La democrazia è in pericolo, ci sono profili penali. Vanno cancellate le liste con firme false e vanno perseguiti quelli che le han facilitate. Il capo dell’associazione si chiama Prodi ”.

La Russa (quello "pronto a tutto"): “Possono capitare 2,3,10 firme contestabili, ma qui si parla di centinaia! Pecioni!
Dicono di aver dietro falangi, poi non mettono insieme 4 firme regolari”.

La Russa 2: “Bastava che la Mussolini raccogliesse qualche migliaio di firme in più”.

Calderoli: “Predicano bene e razzolano male, parlano di moralità e poi ricorrono a mezzucci”.

Formigoni (non è un omonimo di quello che ha raccolto oltre 500 firme false per le imminenti regionali in Lombardia dove non potrebbe per legge neppure candidarsi. E' proprio lui): “Le regole vanno sempre rispettate. E’ giusto che ci sia un controllo rigoroso degli eventuali abusi e che siano puniti coloro che ne hanno commessi. Gli organi preposti verifichino se le firme sono corrette o false”.

Maroni: “Voglio sanzioni ancor più gravi della semplice esclusione delle liste: chi raccoglie firme false fa una truffa elettorale”.

Alemanno: “Decidano i giudici. Moltiplichiamo i controlli: sono regole fondamentali per la democrazia”.

Capezzone (all'epoca nel centro sinistra): “S’impongono controlli a tappeto anche con l’ausilio di osservatori internazionali (chiedendo un intervento immediato dell’Ocse), su tutte le liste presentate in tutt’Italia”.

Matteoli: “Falsari”.

Bondi: “Comportamento disgustoso e immorale della sinistra che non condanna chi viola le leggi”.

Castelli: “Le firme van raccolte onestamente secondo la legge”.

Ricapitolando: se le firme false inserite abusivamente dagli uomini del Pdl coinvolgono un'esponente dell'estrema destra la colpa è di Prodi e della sinistra. Se le firme false sono opera del Pdl ad uso del Pdl o se le liste non vengono proprio consegnate la colpa è della giustizia politicizzata e di Di Pietro.

Fila liscio come l'olio (di ricino)...

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elenco delle citazioni: Il Fatto Quotidiano 4 marzo 2009

foto tratta da wikimedia commons


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