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Un D'Alema da record unisce l'Italia: 500 commenti, 500 insulti

 |  Redazione Sconfini

L'ennesimo segnale di una rivoluzione silenziosa e travolgente è arrivato.

Meno di due giorni fa viene postato su youtube un video nel quale Massimo D'Alema interviene al teatro Politeama di Palermo a margine di un evento in supporto alla candidatura targata PD di Ferrandelli a sindaco del capoluogo siciliano.

Più che della città, però, D'Alema in questo spezzone di intervento si concentra su quello che ormai è diventato l'incubo della nomenklatura italiana che ha portato il Paese al fallimento economico e morale: Beppe Grillo.

Non capisce, il sedicente intelligente, che con le sue parole ha dato un'improvvisa ed ulteriore accelerazione al processo di sfratto che i partiti tradizionali rischiano di vedersi presentare da un elettorato inferocito e imbarbarito (ma molto acuto e divertente): i primi 500 commenti arrivati dal popolo della rete sono 500 insulti a D'Alema alias "volpe del Tavoliere" o "Inciucione".

Sotto la lente d'ingrandimento dei commentatori finiscono nell'ordine:

- La presentazione di D'Alema come "grandissimo uomo di cultura"

- L'ipocrita dicitura alle spalle del relatore "C'è aria di nuovo"

- La frase "Mi sono sottoposto al sacrificio di sentire su Internet un pezzo del comizio che ha fatto l'altro giorno Beppe Grillo a Civitavecchia. E' impressionante perché in definitiva non c'è nulla di nuovo diciamo, è un impasto del primo Bossi, una mescolanza di idee contro Roma ladrona, contro gli immigrati, il Gabibbo... la cultura è questa qui". Ribadita dalla minaccia: "L'impasto di Bossi e Gabibbo è quello che ha governato l'Italia negli ultimi 15 anni".

Che niente niente hanno paura di dover andare a lavorare?

Per gustarvi gli insulti (molti dei quali non ripetibili ma esilaranti) a colui che 15 anni fa (appunto) era presidente del consiglio consigliamo il link al video.

Per D'Alema e i suoi compagni di abbuffate è suonato il campanello dell'ultimo giro. Si consiglia immediata fuga all'estero, magari sull'Icarus. Sempre nella malcelata speranza che qualche Borghezio di turno lo affondi nel Mediterraneo scambiando i leader della "sinistra" per immigrati.

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