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Da Bottino ad Al Tappone. Come costruire un paradiso ai caraibi con soldi pubblici

 |  Redazione Sconfini

antigua

La puntata di Report di domenica, nella parte in cui ha fatto affiorare il torbido caso del paradiso immobiliare ad Antigua in cui Berlusconi avrebbe investito almeno 20 milioni di euro forse frutto di una delle tante evasioni fiscali che gli si contestano, ha spalancato un mondo di teorie che stanno invadendo il web.

Quasi sempre ci sono dei forti indizi che fanno pensare al fatto che queste ricostruzioni siano realistiche.

Facciamo un passo indietro. Siamo nel 1984, l'anno in Bottino Craxi - il 6 dicembre - varò, chiedendo al Parlamento il voto di fiducia, il decreto che consentì a Berlusconi di poter riaccendere in barba alla legge le sue televisioni. In quell'anno, dall'Italia, qualcuno mette gli occhi su un vero e proprio paradiso naturale: si chiama Deep Bay ed è una striscia di sabbia tra l'oceano e la laguna a nord-ovest dell'isola di Antigua.

Si pensa di costruire un albergo di lusso. I soldi per completare l'opera arrivano dall'Italia, che garantisce un prestito milionario per l'albergo e per un centro commerciale duty-free anch'esso di lusso ribattezzato Heritage Quay. Il prestito viene garantito dalla Sace (società pubblica che assicura le aziende italiane che lavorano nei paesi esteri). Dall'Italia provengono anche imprese e lavoratori, al punto che stando a rapporti internazionali si stabilisce che non ci sono stati benefici per i lavoratori e le imprese locali. Clicca qui per vedere il documento dell'USAID che lo prova.

A causa di questo affare Antigua e Barbuda si ritrova con un debito enorme considerata la scarsità di popolazione del Paese. L'ex premier Lester Bird venne accusato di aver favorito i propri interessi personali. Ma lui considera il tutto un attacco giudiziario (chi vi ricorda?) e confida, per uscire dal pantano, nella vendita di una delle sue mega-ville, poi acquisita dalla misteriosa società Flat Point Development, che infine la rivenderà a Silvio Berlusconi come dimostrato da Report. Ora i due sono diventati vicini di casa.

Antigua però continua a fare i conti con uno spaventoso debito pubblico, che per il 25% del suo totale è frutto proprio delle iniziative immobiliari italiane. Come aiutare il meraviglioso paese caraibico? Ci pensa, guarda caso, proprio Berlusconi.

A Natale 2004, infatti, il Governo Berlusconi III decide di cancellare in un sol colpo il debito estero dell'isola. In un giorno solo il debito di Antigua e Barbuda passa dal 65% al 41% del Pil. Trattasi di uno "sconticino" pari a circa 160 milioni di euro (inclusi interessi) in cambio di un "forse pagherò" di 14 milioni di euro.

Poche settimane dopo il colpo di spugna, Berlusconi iniziò a fare affari nel settore immobiliare dell'isola. Alla faccia del bilocale di Montecarlo.

In pratica, gli italiani hanno pagato 146 milioni di euro per permettere a Berlusconi di guadagnare e godersi un business milionario ad Anrigua per di più forse frutto di evasione fiscale. E alla classe politica locale di arricchirsi oltre ogni immaginazione. Però consoliamoci, moralmente una piccola parte di quel paradiso è nostra. In teoria.

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Fonte Immagine (wikimedia)

 

Fonte http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/10/19/bettino-e-silvio-i-nostri-soldi-antigua/

Fonte http://www.lorenzoc.net/index.php?itemid=1932

Fonte http://www.senzasoste.it/media-e-potere/craxi-fininvest-e-berlusconi-storia-di-un-impero-televisivo


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