Skip to main content

Nell'infinita gara per stabilire chi è più ladro, il Pd ha segnato un bel punto

 |  Redazione Sconfini

La vicenda del senatore del Pd Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita scoperto con le mani nella marmellata dopo essersi bonificato da solo 13 milioni di euro ("per consulenze") teoricamente necessari a sostenere le spese sostenute dal partito nelle ultime campagne elettorali, ci consente di mettere in moto una serie di ragionamenti.

Il primo, riguarda il livello di criminalità che impesta il Parlamento. Non si fa in tempo a scovare un furbetto del Pdl (un certo Conti, nomen omen) che compra da un privato e vende nella stessa giornata un palazzo a un fondo pensioni realizzando una plusvalenza di 18 milioni di euro (dicesi €18.000.000!!!), che subito il Pd pesca dal mazzo un jolly in grado di dimostrare per l'ennesima volta che quanto a criminali possono a loro volta equivalere ai berluscones. Una bella battaglia, destinata a durare ancora un po' se non si eliminerà il porcellum.

Il secondo, mette a nudo una volta per tutte l'ipocrisia della casta dei partiti in tema di furto ai cittadini. Come molti sanno nel 1993 oltre il 90% degli italiani si è espresso contro il finanziamento pubblico ai partiti. Ma poche settimane dopo il Parlamento ha votato una legge che ha permesso ai partiti di accedere a un fondo utile ad ottenere contributo per le spese elettorali. Si badi bene: si tratta di rimborsi per spese realmente sostenute. Peccato che di quel denaro si perda traccia nel momento in cui arriva ai conti correnti dei partiti. E' stato infatti calcolato dalla Corte dei Conti che a fronte di spese dimostrate di 579milioni di euro, dal 2994 al 2008 i partiti si sono spartiti 2,25 miliardi di euro. Ovvero hanno potuto disporre di 1,67 miliardi di euro extra. Alla faccia del 90% de cittadini che si sono espressi in altro modo nel referendum del '93.

Inevitabile quindi che alcuni falchi, o ladri che dir si voglia, dirottino per attività personali questo ben di Dio che questi pezzenti di politici non sono neanche in grado di spendere.

Fin qui le brutte notizie, ma non mancano anche quelle buone.

La prima è che anche oggi qualche elettore del PD, figlio storpio di quel mostro chiamato Margherita e di quell'aborto chiamato DS, si deciderà a cambiare casacca al momento propizio.

La seconda è che Francesco Er Cicoria Rutelli, ammesso che avesse ancora un seguito, alla luce di questa storia perde ogni tipo di dignità e credibilità perché, essendo che era l'unico oltre a Lusi ad avere la firma sul conto, i casi sono due:

- O non è in grado neanche di dare un'occhiata a un conto corrente di cui aveva chiare responsabilità e che faceva girare decine di milioni di euro.

- O si è in qualche modo intascato una parte dei soldi, perché altrimenti non si spiegherebbe il suo silenzio.

---

 

diventa fan su facebook

vota su oknotizie

 


Altri contenuti in Politica

Primarie Pd: ma perchè anche qui gli elettori Pd devono votare Berlusconi?

L'8 dicembre il Partito Democratico eleggerà il suo nuovo segretario nazionale (e candidato premier? Forse sì, anzi no, beh c'è Letta, sì, no, adesso sì, eh vediamo, ma sì, anzi no). Un nuovo entus...

E' tempo di rispondere al cavalier Patonza con i suoi stessi mezzi

Il cavalier Patonza, annoiato di prendere per il culo 60milioni di italiani (troppo facile) si trova in trasferta sulla Costa Azzurra dove tenta di prendere per il culo per l'ennesima volta i capi ...

Autorete di Bondi: Gino è inaffidabile. Ma allora anche metà della maggioranza lo è

A volte, per far bella figura con il padrone si rischia di eccedere di zelo. A farne le spese, stavolta, è stato il Ministro berlusconiano Sandro Bondi, poeta ed ex comunista redento alla causa lib...

Forza PD: il falso nuovo che somiglia a Forza Italia

Ci stavamo giusto chiedendo: ora che la maggior parte dello stato maggiore di Forza Italia è stato condannato ed è in buona parte in galera chi ci penserà a riempire le cronache giudiziaria?  Un'id...

Mancò poco che spezzassi il polso a Papi

Sul Sunday Times è stato pubblicato un paragrafo (rilanciato da Dagospia) del nuovo pamphlet di Gomez, Lillo e Travaglio, l'instant book "Papi" (ed. Chiarelettere). A parlare è una di quelle decine...