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Berlusconi-Bersani: Il nuovo che avanza

 |  Redazione Sconfini

Stringi stringi siamo arrivati al dunque. Il mega inciucio (verosimilmente l'ultimo della sciagurata classe politica che ben conosciamo) bussa alla porta.

Napolitano, che aveva promesso il 24 marzo scorso a Sant'Anna di Stazzema di chiudere con l'attività pubblica la sua discutibile carriera presidenziale, continua invece ad ammorbarci con atti pubblici sempre più invadenti: prima la grottesca invenzione dei "saggi", ora con il suo richiamo al '76 e al governo di larghe intese da fare contro "fanatiche campagne antipolitiche".

Così, finalmente, dopo aver tentato di addossare la colpa del vuoto governativo a quasi 40 giorni dalle elezioni al Movimento 5 Stelle, si ricompatta il fronte partitico all'insegna del tradizionale compromesso al ribasso. Bersani e Berlusconi sono a un passo dall'inciucio che dovrebbe garantire al segretario Pd il governo (fino a quando andrà bene a Berlusconi ovviamente) e al satrapo pidiellino un doppio salvacondotto, il primo per salvarlo dall'umiliazione di essere dichiarato ineleggibile dalla proposta che i senatori grillini faranno a norma di legge appena i partiti consentiranno la formazione delle commissioni e delle relative giunte, il secondo per evitargli le ormai inevitabili sentenze di condanna sui casi di evasione fiscale, concussione, prostituzione minorile, compravendita di senatori che lo vedono imputato in vari tribunali d'Italia.

Su questo intreccio politicamente malavitoso si innesta la bagarre per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Deve essere, per questa gentaglia, una specie di Napolitano 2: uno anche solo potenzialmente ricattabile per la sue amicizie o per i suoi atti politici precedenti, un garantista oltremisura, uno che sia espressione della lobby politica che ha portato al fallimento dell'Italia e che miri al mantenimento dello status quo a tempo indeterminato. Tipo D'Alema, Violante, o Amato per esempio.

Che profumo di pulito. Che aria di novità. Esattamente quello che chiedevano gli italiani con il loro voto.

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