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Renzi: "ci sono partiti terrorizzati dal voto". Sì il Pd (e lui)

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Intervenuto all'Auditorium (semi vuoto) di Città della Scienza a Napoli, Renzi si è lasciato andare a una frase non si sa quanto volutamente sibillina.

 "Penso che il Parlamento riuscirà ad essere serio, e non perché sono ottimista, ma perché in questo momento in Parlamento ci sono dei raggruppamenti politici che hanno una fifa matta di tornare alle elezioni".

Che la sentenza della Consulta che ha tagliato la testa al porcellum di Calderoli abbia colto di sorpresa le segreterie di partito non è una notizia, così come non è difficile individuare quei parlamentari terrorizzati di dover uscire dalla bambagia romana per scarsità di preferenze sul territorio.

Ma quali sono i partiti che con qualsiasi tipo di sistema elettorale avrebbero da rimetterci in caso di ritorno alle urne? Proporzionale, maggioritario a doppio turno o mattarellum che sia, l'unica cosa certa è che non esisterà più un premio di maggioranza così esorbitante alla Camera e così premiante i collegi regionali al Senato.

Il riconteggio più clamoroso, se a febbraio si fosse votato senza il premio di maggioranza, è quello alla Camera. Vediamo le differenze nel numero di deputati tra la situazione attuale (primo valore) e la situazione in caso di voto non incostituzionale (secondo valore).

Ecco le liste principali:

PD 292 - 169 = -123

SEL 37 - 21 = -16

PDL 97 - 143 = +46

LEGA 18 - 27 = +9

FDI 9 - 13 = +4

SC 37 - 55 = +18

UDC 8 - 12 = +4

M5S 108 - 170 = +62

Al Senato, dove a rimetterci sarebbe anche il Pdl, le differenze sarebbero un po' più esigue ma sarebbero comunque Pd e Sel a rimetterci maggiormente mentre anche in questo caso il guadagno principale sarebbe per il Movimento 5 Stelle.

Dunque, se c'è un partito che deve essere preoccupato della sentenza della Consulta questo è proprio il Pd che perderebbe tra Camera e Senato oltre 150 parlamentari. E poiché la prossima settimana sarà Renzi il prescelto dagli elettori per guidare il Pd verso una nuova cocente "non vittoria" elettorale, ecco la vera fifa del sindaco di Firenze, ovvero quella di dover comunque assemblare una maggioranza raccogliticcia (sempre che non vinca Berlusconi dai domiciliari, perché in Italia tutto è possibile) peggiore di quella nata dalle larghe intese e peggiore di quella prodiana affidata al tariffario Udeur.

Senza contare che Renzi dovrebbe giustificare in qualche modo il fatto di aver fatto eleggere oltre 150 parlamentari in meno rispetto allo smacchiatore di giaguari.

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