Trieste - Un'incredibile e tragica storia di cronaca nera ha occupato le prime pagine dei giornali di Trieste in questi ultimi giorni.
La concatenazione di incredibili casualità che ha portato alla morte di un senzatetto di 60 anni, Giuseppe Miceli, ha infatti i connotati da libro giallo. In breve, il povero Miceli in una tarda serata di fine estate ha attraversato una strada a quattro corsie ben lontano dalle strisce pedonali. Sul posto sopraggiungeva una Vespa guidata dall'81enne L.C. che non è riuscita a schivare il malcapitato colpendolo una prima volta. L'anziano centauro è però riuscito a rialzarsi in tempo mettendosi al riparo dalla Peugeot 106 che pochi secondi dopo il primo incidente ha centrato in pieno il clochard non dandogli scampo.
Alla guida dell'automobile c'era la signora C.S. che, incredibile ma vero, è la moglie coetanea di L.C. che non si era peraltro accorta della Vespa del marito che giaceva a pochi metri dall'impatto. La donna, verosimilmente in stato di choc, si è fermata, ha visto il lago di sangue nel quale giaceva riverso Miceli, è risalita in auto ed è corsa verso casa. La donna ha spiegato agli inquirenti di essersi rimessa alla guida dopo essersi accertata che qualcuno avesse chiamato l'Ambulanza.
Inoltre, poco dopo, la signora ha affermato di essere tornata sui suoi passi perché aveva ricevuto la telefonata di un familiare che l'avvisava dell'incidente occorso al marito. Quindi, mentre la Polizia già stava cercando la nostra attempata pirata della strada, lei si trovava proprio là a due passi dalla Volante. Poco più di 24 ore dopo la donna, spinta dai figli, si è comunque costituita. Una vicenda surreale che vede ora indagati il marito per concorso in omicidio colposo e la moglie per omicidio colposo e omissione di soccorso.