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Le rassicurazioni non bastano. Borse ancora al tappeto

 |  Redazione Sconfini

Alla fine è sceso in campo anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La crisi finanziaria mondiale che sta investendo tutte le principali Borse mondiali, inclusa ovviamente Milano, ormai è diventata l'unico motivo della discussione politica. Gli effetti della classe politica italiana nella sua globalità, da tempo senza un briciolo di credibilità, sono però nefasti. Più Berlusoni afferma: "Non vendete le vostre azioni", più gli italiani vendono, più viene urlato dai vari ministri che non ci sarà nessun problema di solvibilità delle banche e più la gente è terrorizzata di perdere i propri risparmi. Insomma dicono bianco e la gente vede nero. La cosa, si intenda, non è molto diversa negli altri stati europei e asiatici ma non si assiste a questo dibattersi di politici scodinzolanti che (a detta di molti) prendono in giro i cittadini.

napolitano, berlusconi, crisiE oggi è sceso in campo nella disfida, con le istituzionali due settimane di ritardo, anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il capo di Stato ha ricordato, in particolare ai giornalisti, la responsabilità di non alimentare l'allarmismo. "Bisogna rappresentare la realtà con senso di misura, una situazione pesante, che presenta rischi per tutti, anche per l'Italia".

Inoltre Napolitano fa un appello, stavolta tardivo di molti anni e non di settimane, richiamando le banche ad un'etica finanziaria non sempre assolta a dovere. Bisogna insomma riscrivere le regole del gioco. Peccato che i pescecani privi di etica si siano mangiati già tutti i pesci, e nello stagno dell'economia italiano non ci sia quasi più nessuno.

Anche il premier Silvio Berlusconi si dimena ossessivamente come nel periodo in cui dovevano essere distrutte le intercettazioni telefoniche che riguardavano alcuni suoi presunti apprezzamenti sull'ars amatoria della Ministro Mara Carfagna:

Alle 15.45 dice: "La crisi è globale e serve una risposta globale. Si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per scrivere queste nuove regole".

Alle 15.55 si corregge: "La sospensione dei mercati è solo un'ipotesi, qualcuno ne sta parlando ma non c'è ancora nulla".

Alle 16.50 chiede se per caso non sia necessario "al massimo, per migliorare le cose, un minimo aumento di capitale, non che sia nessario ma è utile. Il tutto con molta molta calma".

Alle 17.10 diventa un navigato consulente finanziario: "Dobbiamo essere più forti del panico: se si hanno delle azioni, non venderle, e se si hanno soldi liquidi consiglio di acquistare le azioni di aziende più solide dal punto di vista produttivo, con l'aiuto di un esperto finanziario". "E' il momento di comprare Eni ed Enel".

Alle 17.15 entra nel panico: "Il pericolo è che il sistema delle banche si spaventi e che non dia più sostegno alle aziende, o addirittura che chieda un rientro dei prestiti soprattutto alle piccole e medie aziende".

Alle 17.17 la rassicurazione: "Bankitalia sta già intervenendo sugli istituti per impedirlo".

Pronto il sarcastico commento di Di Pietro (Italia dei Valori): "Berlusconi ha fatto bene a farsi il lodo Alfano" In un pomeriggio, spiega Di Pietro, "dovrebbe rispondere di diversi reati: turbativa di mercato, aggiottaggio, abusiva attività finanziaria, abuso di informazioni privilegiate".

Un delirio assoluto nell'ennesimo giorno di pesanti ribassi per le borse di tutto il Mondo. Milano chiude a -6,5%, Parigi a -9,3%. In meno di sei mesi il Mibtel perso quasi il 40% del valore (il 21% in cinque giorni). Oggi Unicredit ha registrato un altro -14%.


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