Padova: scuole senza soldi. Le famiglie pagano supplenti e bidelli
E cosa comporta questo "buco" finanziario?
Intanto mancano i soldi per le spese ordinarie imposte dagli esami di maturità, supplenze, materiali scolastici e di laboratorio. Miracoli delle sforbiciate della Gelmini. Ma questo è il meno.
Se manca un insegnante, che magari si prende un'influenza (incredibile, ma può capitare) non ci sono i soldi per pagare un supplente e così le classi "scoperte" o vengono smembrate in altre classi oppure vengono raggruppate ad altre classi e vengono fatte improbabili lezioni di gruppo con 50/60 adolescenti chiusi in aula magna.
Capita però addirittura che gli insegnanti si rifiutino di fare supplenza perché il fondo chiamato "ore eccedenti" (una specie di straordinario) è stato prosciugato nel 2008 e da allora i docenti si trovano a fare lezioni gratis. Incredibile solo fino a qualche anno da la soluzione adottata dal liceo classico Tito Livio: qui le famiglie versano un contributo volontario di 100-150 euro all'inizio dell'anno per acquistare materiale di laboratorio e attrezzature scolastiche o scientifiche ma quei soldi non vengono investiti su ciò per cui vengono chiesti alle famiglie. Questi contributi delle famiglie servono a pagare i supplenti o addirittura i bidelli!
All'Istituto Cornaro, sempre a Padova, ci sono insegnanti e un tecnico ausiliario che non prendono la busta paga da gennaio e coprono supplenze destinate ad arrivare fino a giugno. Vedranno mai i soldi?
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foto da wikimedia commons