Ingroia, Mediatrade, Cuffaro, Vendola. Dopo questo week end nulla sarà come prima.
Ai cittadini italiani più informati, ovvero quelli che consultano Internet e non la televisione per documentarsi su ciò che avviene nel mondo, non sarà sfuggito che quello appena passato è stato un week end socialmente e politicamente storico. Una serie di onde d'urto si è abbattuta sull'attuale classe dirigente italiana, quasi a rappresentare una sorta di possibile tsunami in vista nel prossimo futuro.
Procediamo in ordine cronologico. Innanzitutto, da rilevare le parole di fuoco di uno dei più importanti magistrati antimafia, Antonio Ingroia (uno dei 5 giudici ufficialmente minacciati di morte dalla mafia) che è in giro per l'Italia a presentare un libro "C'era una volta l'intercettazione". Nel corso dei suoi interventi, il più significativo dei quali si è tenuto a Trieste venerdì scorso, sono forti le parole di condanna al cosiddetto pacchetto sicurezza, voluto dal Governo, che di fatto abolirà le intercettazioni come strumento di indagine contro la criminalità. Alla domanda della giornalista del Tg3 Regionale: "il Governo si arroga il merito di una serie di successi senza precedenti nella lotta alla mafia e alla criminalità", il magistrato ricorda: "I successi che si stanno ottenendo sono frutto del lavoro della magistratura e delle forze di Polizia". Un muro contro muro e un tour nelle scuole italiane che ricorda molto, troppo, da vicino le ultime conferenze di Paolo Borsellino prima dell'attentato di via D'Amelio.
Nella stessa giornata, contro il Governo Berlusconi giunge anche la stilettata di quei "comunisti" del Time che prendendo spunto dalla diatriba tra il governo Cinese e Google ricorda il liberticida decreto contro i siti internet che pubblicano video al loro interno. Paragonandoli per legge a delle tv commerciali, il Ministero delle Comunicazioni dovrà dare l'autorizzazione a poter proseguire la pubblicazione di video e successivamente il Governo (Ministro degli Interni) attraverso le forze di Polizia sarà deputato al controllo dei contenuti. Un vero e proprio Minculpop su scala internettiana che il Time non fatica ad accostare al regime e alla censura cinese.
Poi è la volta di Berlusconi, famiglia e amici finire coinvolti in prima persona dalle vicende giudiziarie. In attesa dell'approvazione del processo breve, del legittimo impedimento, del lodo Alfano costituzionale e dell'immunità parlamentare, che tutte assieme salveranno Papi dal processo e dalla possibile condanna, Silvio, Piersilvio, Confalonieri e altre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per il presunto reato di frode fiscale nella compravendita dei diritti televisivi. Sorpresi? Forse non leggete Sconfini.eu abbastanza di frequente: ne abbiamo parlato nientemeno che il 22 settembre 2009 in questo articolo che spiega il meccanismo alla base della presunta frode.
Spostandoci al centro, e precisamente all'Udc, è arrivata poi la condanna in Appello per favoreggiamento aggravato alla mafia e rivelazione del segreto istruttorio a Totò Cuffaro, ex governatore della Sicilia. Non solo una conferma ai 5 anni del primo grado per favoreggiamento a "singoli mafiosi", festeggiata ingozzandosi di cannoli, ma un verdetto più amaro di "favoreggiamento alla mafia nel suo complesso".
Andando ancora più a sinistra, poi, arriva la mazzata del risultato delle primarie del Pd in Puglia per decidere il candidato alle prossime regionali. In lizza il governatore uscente Nichi Vendola, sostenuto dall'estrema sinistra, da molti cittadini qualunque e dal popolo del web; dall'altra Francesco Boccia, uomo di D'Alema e figlio dell'establishment del partito. Fino a poco tempo fa, il candidato dei leader del partito ex Pci, ex Pds, ex Ds non avrebbe trovato ostacoli. Il popolo avrebbe accettato in virtù di un bene ideologico supremo. E invece Vendola ha stravinto con il 70% dei 200mila voti! Ieri è iniziata la rivoluzione pacifica della gente comune che ha iniziato a scavare la fossa ai dinosauri della politica, ormai completamente estranei nelle riflessioni e nelle priorità proposte ai cittadini "dimenticati". Questi, grazie a questa vittoria loro e di Vendola avranno una chance in più per non concedere a Caltagirone e all'imprenditoria d'assalto la gestione del più grande acquedotto d'Europa, che Nichi ha promesso di conservare in mani pubbliche.
Se avete fatto altro nel corso del week end, ora forse avrete capito che dopo queste tre giornate nulla sarà più come prima.
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