Anno nuovo, nuovi propositi
Tutto ciò che le persone fanno nella vita ha uno scopo ben preciso: raggiungere un appagamento ed un benessere psicofisico.
La condizione per ottenere il benessere è stare bene con se stessi e con gli altri sia sul piano emotivo che mentale: il benessere fisico e quello psichico, infatti, sono in stretta correlazione e si influenzano a vicenda.
La psicosomatica e molte teorie orientali indicano e chiariscono come ogni malattia fisica riconduca ad una situazione di disagio emotivo e viceversa. Una malattia o un disagio fisico possono creare dei disturbi emotivi in quanto ci precludono la possibilità di svolgere le nostre abituali attività, il disagio emotivo invece sfocia sul piano fisico dando luogo alla malattia. A seconda del disturbo fisico possiamo aiutare la persona lavorando sulla parte psichica. Le persone che ad esempio soffrono di mal di testa sono di solito persone ambiziose, testarde, meticolose, attive che hanno la necessità di mantenere il controllo sull’inconscio e su ciò che le circonda. Si tratta di persone prevalentemente molto razionali con poche attitudini al rilassamento. Anche molti altri disturbi fisici come l’insonnia, la depressione, l’ansia, gli attacchi di panico, possono essere ricondotti a stati emotivi o psichici.
Recenti ricerche su queste correlazioni indicano che al giorno d’oggi per vivere meglio non basta più porre attenzione alla dieta e all’attività fisica ma sembra che un altro fattore fondamentale per il benessere della persona sia l’appagamento emotivo, ossia la riduzione dello stress e dell’ansia nonché l’eliminazione dei comportamenti e sentimenti negativi, che sembrano infatti essere distruttivi sia per il corpo che per la mente.
La nostra personalità viene espressa attraverso ciò che facciamo ma soprattutto attraverso le relazioni. Il modo in cui ci relazioniamo con gli altri è il modo in cui evolviamo. Attraverso i rapporti con gli altri impariamo a dare e a ricevere amore, a perdonare e ad aiutare. Condividere la vita, le gioie, i dolori, i successi, i fallimenti, l’amore, il perdono, la rabbia, gli stati di grazia con gli altri significa maturare e progredire.
La vita però è fatta anche di piccole crisi e perdite che avvengono ogni giorno. La cosa certa della vita è che nulla è eterno ma che tutto finisce, tutto cambia, nulla è per sempre. La vita è oscillazione tra la nascita e la morte. Soltanto attraverso questa consapevolezza si può vivere in modo diverso, porre attenzione ai dettagli, assaporare le emozioni e gli aspetti di ciò che ci accade durante la giornata. Vivere. Vivere in modo consapevole ciò che la vita rappresenta può portarci anche a rivalutare il nostro punto di vista, a cambiare i nostri valori, ad accettare con più facilità gli eventi negativi. La crisi deve essere perciò vista come un’opportunità di crescita in quanto apre scenari impensabili che in sua assenza non si sarebbero nemmeno prospettati. Per questo è molto importante vivere nel presente. Oggi le persone sono molto prese da ciò che faranno domani e parlano con molta nostalgia del passato, e oggi?
Il modo di vivere di oggi ci porta ad essere invischiati nella routine del quotidiano, concentrati sulla carriera, sulle apparenze, su ciò che gli altri pensano di noi, siamo così presi dalle preoccupazioni e dall’ansia che ci dimentichiamo di noi stessi, della nostra essenza, delle nostre energie interiori. Badiamo tanto alla nostra reputazione, alla posizione, al timore di essere manovrati, di sembrare stupidi, che perdiamo il coraggio di dedicarci a noi stessi. Ritrovare se stessi significa raggiungere maggior pace, calma ed equilibrio, indipendentemente dalle circostanze.
Vivere nel presente significa essere presenti a ciò che sta accadendo in modo da riuscire ad assaporare tutti i momenti della vita, sentirne l’emozione, il profumo e l’intensità. Il primo passo verso il raggiungimento del benessere è comunque quello di decidere di star bene e cercare aiuto. Tra i vari specialisti che si occupano del benessere psicofisico, il pedagogista clinico offre un’azione umana di aiuto alla persona. Utilizzando tecniche olistiche che guardano all’interezza dell’uomo, egli lo vede come una persona speciale, unica, con i suoi vissuti, la sua storia, le sue fragilità e i suoi punti di forza. La pedagogia clinica accompagna l’individuo durante il suo percorso di guarigione. Educa, quindi tira fuori dalla persona, mette in luce ciò che essa ha di positivo in se stessa. Utilizzando queste tecniche si raggiungerà il benessere imparando a conoscere il grande potere che è in ognuno di noi e l’attenzione sarà rivolta verso noi stessi, verso la nostra unicità, la nostra energia interiore, le nostre risorse.
foto: Jez Timms