
E se facessimo come il Belgio, che se la passa alla grande ed è senza governo da 400 giorni?
E se la politica fosse un elemento della vita sociale eccessivamente sopravvalutato? Avete mai pensato che se ne potrebbe fare quasi del tutto a meno? Un paio di esempi potrebbero sostenere questa tesi.
A Bologna, a fine gennaio 2010, di dimise per lo scandalo ribattezzato Cinzia-gate il sindaco Flavio Delbono (Pd). Il 18 febbraio fu nominata un Commissario Prefettizio alla guida di una giunta tecnica: Anna Maria Cancellieri. Doveva restare in carica un mesetto, gestire l'ordinaria l'amministrazione della città e poi passare il testimone al nuovo sindaco. La politica ufficiale rimase nell'angolo. Alla fine la Cancellieri rimase in sella per oltre un anno raccogliendo sincera stima dalla stragrande maggioranza dei cittadini, sia per la trasparenza che ha contraddistinto il suo servizio, sia per i risultati ottenuti in termini di vivibilità della città sia per la parsimonia nell'utilizzo dei denari pubblici, anche a costo di tagliare su alcuni importanti servizi e quindi facendo scelte impopolari. Nella tarda primavera del 2011 le è subentrato l'attuale sindaco Merola (sempre Pd).
Caso ancora più significativo in Belgio: da venerdì 11 giugno 2010 il paese è di fatto senza governo politico. Impossibile è stato finora trovare un accordo tra le diverse anime linguistiche che lacerano il paese (fiamminghi, francofoni e una minoranza di tedeschi). E così, mentre a livello locale ognuno si amministra per quanto di sua competenza senza troppi paletti imposti dal governo centrale, nella capitale non esiste una guida intesa nel senso stretto del termine. Il re, che ha tentato di mandare avanti diversi esploratori per mediare tra le fazioni e ricomporre il puzzle, finora ha fallito nell'intento e a comandare da oltre 400 giorni è un governo federale che può solo seguire l'ordinaria amministrazione.
Risultato? Il pil del Belgio (+2,4%) cresce del 250% in più di quello italiano (ma non ci voleva molto), ma anche più di quello francese, danese e spagnolo, mentre dal prossimo anno avverrà anche il sorpasso sul Pil tedesco (+2,2% del Belgio contro il +1,9% della Germania). Il debito pubblico è alto (96% del Pil) ma rispetto al 120% italiano fa sorridere. La disoccupazione, in controtendenza rispetto ad eurolandia, è scesa dall'8,4% al 7,7% e anche il deficit di bilancio migliora sensibilmente (dal 5,9% al 4,4%).
E' vero che la tradizione culturale, morale e produttiva del Belgio non è paragonabile con la cloaca italiana, però forse quello di questo paese è un esempio che potrebbe essere seguito anche qui. Che ne pensa, presidente Napolitano? Le sciogliamo queste camere e la smettiamo di pagare lo stipendio agli Scilipoti, ai Papa, ai Tedesco?
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