La scuola in subbuglio
Ricomincia la scuola e si apre un nuovo fronte caldo per il Governo. Il comparto, infatti, sembra avviarsi dritto verso un vicolo cieco, fatto di tagli e abbassamento della qualità. A protestare stavolta, pertanto, pur facendolo in modo decisamente più originale e variopinto rispetto ai classici cortei degli operai metalmeccanici o dei dipendenti Alitalia, sono gli insegnanti delle scuole elementari di quasi tutta Italia.
Tutti uniti contro i tagli di 8 miliardi di euro in 4 anni previsti dalla Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e in particolare, rivolta dura contro la "restaurazione" del maestro unico. Decine di migliaia i posti di lavoro a rischio, drastico calo della qualità dell'insegnamento, taglio dei fondi e delle risorse a disposizione dei disabili e diminuzione dell'orario scolastico sono i motivi della protesta. La Gelmini bolla la protesta come "politica", ma non si rende conto che tra i più facinorosi ci sono anche numerossissimi elettori del centrodestra. D'altro canto al povero Ministro è stato dato un input: taglia il più possibile, che i pochi soldi di cui disponiamo ci servono per altre faccende". E lei ha eseguito.
Sul fronte opposto una categoria, quella degli insegnanti, che è storicamente la più sottopagata (ma anche quella che ha meno ore di lavoro) d'Europa che vuole da un lato difendere i posti di lavoro e le retribuzioni e dall'altro dare un futuro agli scolari, in modo che non siano monoliticamente formati dai deleteri impulsi educativi informatico-televisivi ma che possano disporre anche di una forte base proveniente dalla cultura scolastica tradizionale, fatta di libri, appunti, confronto tra modelli di pensiero, domande, critiche ecc.
E così in Campania si è svolto un sit in in piazza del Plebiscito a Napoli, a Palermo si prevede un altro sit in mercoledì, a Roma genitori e insegnanti hanno occupato la scuola elementare "Iqbal Masih" e alcuni ragazzi hanno distribuito in viale Trastevere volantini contro la "Jurassic School del ministro", a Firenze in alcuni istitituti i docenti sono entrati a scuola con il lutto al braccio.