Berlusconi non vuole che le Procure indaghino sulle stragi del '92
Una nuova occasione per chiedere verità per quelle stragi, per conoscere fino in fondo la trattativa tra Stato e Mafia, chiedere conto a Berlusconi dei pizzini che il boss Provenzano gli faceva recapitare tramite dell'Utri e Ciancimino, sapere dov'è finita l'agenda rossa di Borsellino rubata poco dopo l'esplosione della sua auto, sostenere i magistrati impegnati nell'affannosa e perigliosa ricerca della giustizia a Palermo, Caltanissetta e Milano.
C'è chi questa manifestazione non la vuole, naturalmente. Ma c'è anche chi, per motivi che ci dovrebbe spiegare, non vuole che le Procure indaghino su quei misfatti italiani. Non sappiamo se parlava a titolo personale oppure su "imbeccata" di qualcuno, ma oggi - senza che ce ne fosse apparentemente bisogno - il premier Silvio Berlusconi ha dichiarato: "E' una follia che ci siano frammenti di Procura che da Palermo a Milano guardano ancora a fatti del '92, del '93, del '94".
Lui preferisce che non si sappia nulla, d'altronde è il re degli insabbiamenti. Non sia mai che vengano fuori le verità, eh?
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