De Magistris: avevamo scoperto una nuova P2
"Insieme ai miei piu' stretti collaboratori attraverso la ricostruzione dei finanziamenti pubblici in Calabria, avevamo scoperto, in modo esattamente preciso, quella che con gergo giornalistico si potrebbe anche definire la nuova P2". Questo il passaggio chiave dell'intervista.
Con il riferimento alla loggia massonica di Licio Gelli (di cui facevano parte, tra gli altri Silvio Berlusconi e Fabrizio Cicchitto) si spiega che l'indagine Why Not, che gli è stata tolta un anno fa dalla procura di Catanzaro, riguardava "la gestione del denaro pubblico e di alcuni pezzi delle istituzioni attraverso il tramite dei poteri occulti". "Questo - afferma il magistrato - è il cuore del problema e non voglio dire altro. Perche' fatti, nomi, documenti, li ho consegnati".
Peccato che in tutti i modi la politica stia insabbiando la vicenda e gli atti.
"Non ho fatto un uso mai particolarmente impegnativo delle intercettazioni telefoniche", assicura De Magistris che afferma anche: "nell'inchiesta Why Not io non ho fatto nemmeno un'intercettazione telefonica. Nell'inchiesta Poseidone ne ho fatte pochissime. Nell'inchiesta Toghe Lucane, se non vado errato anche lì non ho fatto nessuna intercettazione telefonica. Ho utilizzato strumenti investigativi che hanno dato molto fastidio agli indagati di questi procedimenti. Che si tratta in particolare degli accertamenti bancari, accertamenti patrimoniali. Traffico dei flussi telematici e delle tracce, degli incroci telefonici, le sommarie informazioni testimoniali, l'esame dei documenti. Le indagini tradizionali".
"Il Csm - aggiunge il magistrato - nel passato, se pur in casi simbolici ed isolati, è intervenuto su magistrati iscritti alla P2. Però non entrava con il bisturi nel sistema. Il Csm dovrebbe vigilare per evitare che si cada nuovamente in quello che è successo nel 1982, quando addirittura una corrente della magistratura, all'epoca magistratura indipendente, risultò avere finanziamenti da parte della loggia P2".
L'ex pm di Catanzaro definisce infine curiosa la vicenda dell'archivio Genchi anche per il fatto che se ne parla proprio a ridosso della riforma delle intercettazioni. "Sto vedendo - dice - una serie di coincidenze un po' strane". Alla domanda: che fine faranno le sue indagini De Magistris risponde che va chiesto alla Procura di Catanzaro e conclude: "La mia testimonianza, i miei documenti, il mio sapere doveroso l'ho consegnato all'Autorita' giudiziaria di Salerno. Prendo atto che sono stati fermati i magistrati che stavano conducendo questa indagine". Appunto.
Si allungano sempre più, con queste dichiarazioni, le perplessità peraltro già molto insistenti nell'opinione pubblica, sul profilo morale e penale dei più alti esponenti della politica nazionale.