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Decreto Gelmini approvato, Ministero assaltato da un milione di manifestanti

 |  Redazione Sconfini

gelmini, berlusconi, scuolaIl decreto Gelmini è legge da poco più di un giorno, ma l'onda lunga della contestazione del mondo dell'Istruzione non sembra avvicinarsi a una fine. Quello cui stiamo assistendo in Italia in questi giorni è un drammatico silenzio del Governo alle proteste di un mondo che ha forse bivaccato da troppo tempo sulle spalle del paese, ma che ora rischia di essere pesantemente penalizzato dalle scelte fatte da una serie di disposizioni normative (tagli) che hanno avuto l'incredibile merito di risuscitare nel contempo un'opposizione suonata, inutile e non credibile fino a meno di un mese fa.

Berlusconi e i suoi ministri fanno orecchie da mercante alle richieste di scuola e università e non vedono l'ora - perché prima o poi succederà - che si plachi la protesta e si rientri nei ranghi. E' un braccio di ferro che il premier può vincere sulla lunga distanza, ma non senza alla fine perdere molti dei consensi che millanta. Il punto è che presumibilmente a Palazzo Chigi e al Ministero dell'Istruzione si è creduto che con l'approvazione della legge tutto si sarebbe definitivamente calmato. E invece, non è ancora il momento della resa.

A Roma hanno sfilato anche oggi centinaia di migliaia di studenti universitari, insegnanti, genitori e alunni, professori e liceali. Un'altra grande manifestazione completamente ignorata dal Governo, che va dritto per la sua strada convinto di fare bene. In fondo, prima o poi, i manifestanti si stuferanno e allora si ritornerà alla normalità. Questa la speranza di Berlusconi, per il momento non suffragata dai fatti.

"Siamo un milione" hanno dichiarato gli organizzatori della manifestazione che si è snodata a Roma tra piazza Indipendenza, la Magliana, piazza Venezia, piazza Esedra e tutti gli isolati attorno al Ministero dell'Istruzione. La folla sembra un po' più rabbiosa degli ultimi giorni e anche gli slogan (la maggior parte dei quali sempre sarcastici e non violenti) hanno subito un leggero aumento di "tensione".

Fortissime sono poi divampate le polemiche attorno ai possibili attacchi squadristi di poliziotti camuffati da studenti violenti dei giorni scorsi. C'è chi parla di violenza fascista, di assalti organizzati, di collusioni con le forze dell'ordine, cui è stato dato l'ordine di lasciar fare. E chi, dall'altra parte, naturalmente, parla di ipotesi visionarie e irrealistiche. In molti tra questi ultimi speravano in "scontri tra studenti" per dimostrare il berlusconiano assioma dei "facinorosi".

Supposizioni e ipotesi quindi gravissime, che delineano il quadro di un potere dittatoriale e violento, qualora fossero dimostrate. Si tratta di ipotesi, ci scommettiamo, impossibili da dimostrare ma che per il solo fatto che vengano pensate dovrebbero far riflettere.


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