La festa della corruzione
Come corrompere un testimone e farla franca. L'avvocato inglese David Mills, divenuto celebre dopo le due condanne in primo grado e in Appello per essere stato corrotto dalla Fininvest di Silvio Berlusconi per mentire in diversi processi nel quali erano imputati gli uomini del Cavaliere e il premier stesso, è riuscito ad evitare le patrie galere in virtù di una sentenza formalmente ineccepibile ma che spiazza il semplice cittadino.
Cosa è accaduto? La Cassazione, dopo aver premesso che il reato c'è stato (ovvero Berlusconi ha fatto pagare Mills al fine di evitare al suo cliente grossi guai penali per le sue operazioni finanziarie illecite compiute attraverso la Fininvest), ha stabilito che l'inizio della corruzione è da fissarsi al novembre 1999 (quando la Fininvest ha versato 600mila dollari sul conto di Mills) e non a febbraio 2000 (quando Mills ha effettivamente prelevato i soldi dal conto).
Questi 90 giorni scarsi di differenza hanno permesso all'avvocato inglese di passare 4 anni e 6 mesi in galera.
Per questo tipo di reati infatti la prescrizione occorre dopo 10 anni dal reato. Se il reato viene fatto partire a novembre 1999 (così come è stato deciso) la prescrizione è scattata 90 giorni fa. Se altrimenti la Cassazione avesse stabilito che la corruzione in atti giudiziari fosse partita in febbraio 2010 oggi Mills sarebbe dietro le sbarre. Insomma, un'indagine e un processo che sono durati 10 anni sono stati buttati nella spazzatura per 90 giorni.
Ridicoli poi i commenti dei tanti che affermano che è stata vanificata l'attività delle toghe rosse, quelle politicizzate e giustizialiste, di Milano: il loro lavoro di indagine è stato confermato nella sua bontà poiché il reato è stato asserito anche dalla Cassazione e dal pg, e inoltre serve ricordare anche che ai tempi delle prime due condanne comunque il reato non era prescritto (la condanna in Appello è giunta nell'ottobre 2009). Ma questo rientra nei canoni della disinformazione dei servi di regime.
Un esempio. la prima pagina di Libero di oggi titola a tutta pagina: Silvio assolto, Travaglio fa appello.
Tre bugie in un solo titolo!
1 "Silvio" non era neppure imputato
2 "assolto" è una bugia. Mills è stato dichiarato colpevole ma la pena è stata annullata per prescrizione
3 "Travaglio fa appello" per lapidare il giornalista piemontese e il suo editoriale ad Annozero senza nessuno straccio di fatto che possa mettere in discussione le verità raccontate da Travaglio, è una frase che non merita neanche un commento.
Ancora più fantasioso Il Giornale di Feltri, reduce dal successo della bufala Boffo che titola in prima pagina:
Processi, vittoria di Berlusconi. La causa non doveva essere nemmeno celebrata. Per colpire il Cavaliere la Procura di Milano è ricorsa a un artificio che la Suprema Corte ha bocciato.
Anche qui tre menzogne, a uso e consumo dei berluscones:
1. Vittoria di Berlusconi. Che non era neppure imputato. Silvio è proprio un mito: vince anche quando non gioca. Mentre Mills prendeva 4 anni e mezzo naturalmente il cavaliere non era nemmeno citato dagli articoli feltriani.
2. La causa non doveva essere nemmeno celebrata. Quindi in presenza di un reato accertato Feltri sostiene che non si debba neppure procedere con le indagini perché poi, in corso d'opera (la ex Cirielli di cui parliamo più avanti), potrebbe intervenire una legge che modifica i termini di prescrizione rendendo vane le sentenze intermedie.
3. "artificio". Quale sarebbe l'artificio? La dichiarazione scritta di Mills in persona al suo commercialista che afferma di "aver tenuto lontano dai guai mister B." grazie alla sua falsa testimonianza? Feltri non spiega.
Il Tg1 scondinzola in modo ancora più scandaloso e, confermando una deriva mistificatoria di matrice sovietico-cinese, sia nel titolo che nel lancio della notizia relativa al caso Mills parla di ASSOLUZIONE! (video da repubblica.it). Non è uno scherzo. E' vero. Passi per Libero, ma il Tg1 no.
Comunque, indirettamente - questo è vero - si rischiara un po' anche la posizione di Berlusconi (che almeno non avrà più bisogno della legge sul "processo breve" per evitare di finire a sua volta in gattabuia) il quale ora può comodamente approvare il "legittimo impedimento" e portare in prescrizione anche lo stralcio di questo processo che lo riguarda. La sua posizione infatti, in virtù del lodo Alfano (poi giudicato incostituzionale), ha preso un'altra strada rispetto a quella seguita da Mills.
Ora il dibattito politico si incentra erroneamente su questa domanda: "E' giusto continuare a chiamare Mills corrotto e Berlusconi corruttore, dal momento che il reato è stato prescritto?". Sfumature.
La domanda infatti dovrebbe essere: "Può un corruttore patentato anche se prescritto fare il capo del Governo?".
Giova comunque ricordare i sospetti relativi all'approvazione, nel 2005, della legge ex-Cirielli (una legge così vergognosa che anche il parlamentare che presentò la prima bozza si rifiutò di mettere il suo nome sulla versione definitiva). Essa stabiliva, tra le altre cose, l'abbreviazione dei termini di prescrizione per molti tipi di reati agganciandola alla massima pena edittale prevista. Guarda caso, proprio questa legge ha accorciato il processo Mills quanto bastava per consentire al corrotto di farla franca e al corruttore di festeggiare l'impunità ritrovata.
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