Black Bloc, la mappa italiana e la loro estrazione politica
Le teorie che tentano di spiegare il fenomeno dei black bloc sono variegate, a volte fantasiose, raramente ineccepibili. Per i giornali di destra sono anarchici comunisti, per i complottisti sono poliziotti infiltrati, per i militanti di sinistra sono fascisti e ultras, per i moderati sono dei giovani privi di senno che si divertono a spaccare tutto senza costrutto.
Ognuno porta i suoi documenti e le sue testimonianze al servizio della propria tesi, ma finalmente la Polizia ha fatto venire a conoscenza dell'opinione pubblica un suo "censimento" di probabili black bloc che ormai si sono insediati in tutte le regioni italiane, come il virus dell'insurrezione, tipico di un popolo che non ha (o non avrà a breve) neanche il pane da mettere sotto i denti.
Probabilmente è un censimento parziale, ci saranno inclusi cittadini che nulla hanno a che fare con il blocco nero e saranno rimasti fuori molti incappucciati.
Almeno però rappresentano un numero e una dislocazione geografica sufficiente ad iniziare un'analisi più seria e si spera costruttiva.
Come si evince da questa mappa pubblicata da Repubblica:
1. Stando a questi numeri i Black Bloc "censiti" sono 1893.
2. La maggioranza di essi il 55,2% appartiene a gruppi di destra, il 44,8% a quelli di sinistra.
3. Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia Veneto e Campania le regioni con il maggior numero di Black Bloc.
4. Nel rapporto abitanti/black bloc fa impressione il numero degli incappucciati in Friuli Venezia Giulia, notoriamente una delle regioni più tranquille d'Italia.
5. La loro diffusione non permette di rendere semplicemente controllabile qualsiasi manifestazione vogliano fare, poiché in qualunque regione ci si trovi a voler devastare una città troveranno sempre appoggio logistico e strategico.
6. Secondo molte fonti il loro numero è in costante aumento, naturalmente di pari passo con il degrado morale del Paese e con il peggioramento delle condizioni di vita delle generazioni più giovani.
Per tutti questi motivi, urgono interventi seri, affidati a persone serie in modo da togliere linfa vitale (la povertà dilagante) a questo movimento che in pochi mesi potrebbe avere ostaggio l'intera nazione.
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