Udc: Dove c'è Cesa, c'è tangente? "200mila euro per Casini"
Buone notizie dalla politica. Uno alla volta, i vecchi partiti di plastica costituitisi nel tempo attorno (o all'opposizione) alla mostruosa macchina elettorale berlusconiana iniziano ad essere soffocati dalla ridda di testimonianze che trapelano nelle varie inchieste giudiziarie.
Come la Prima Repubblica fu soffocata dalle tangenti, così anche questa Seconda, figlia storpia e cattiva, malata di corruzione e berlusconismo, sta annegando in un mare di soldi sporchi. Stavolta il dardo giudiziario sembra essere rivolto all'UDC fino ai suoi vertici.
Il "solito" Lorenzo Cesa (vecchio avanzo di galera, già invischiato per corruzione in Tangentopoli e per questo imbarcato con Cuffaro nell'Udc), ma anche l'inedito Pierferdinando Casini sarebbero tra i destinatari di 200mila euro secondo quanto riferito ai magistrati da Tommaso Di Lernia in merito all'inchiesta Enav-Finmeccanica. Un tangentone non da poco secondo Di Lernia che racconta ai pm: "Puglisi (ad di Enav, arrestato per la tangente, ndr) mi disse che (i soldi ndr) erano destinati a Casini; vennero consegnati al tesoriere dell'Udc perché erano assenti sia Cesa che Casini, impegnati in un'operazione di voto, secondo quanto disse il tesoriere (Naro, ndr)".
Sul Pdl in tema di corruzione c'è l'imbarazzo della scelta, il Pd ha il suo bell'esempio nel sistema Sesto, ora tocca pure all'Udc. Ma la sensazione è che siamo solo all'inizio.
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