Disoccupazione giovanile al 27%, Tutto previsto. Dalla P2
Buone notizie per Licio Gelli. Anche se in modo un po' incompleto e a spezzoni il suo programma di "Rinascita Democratica", che era il caposaldo attorno cui si è creata e si è sviluppata la loggia massonica segreta ed eversiva P2, prosegue a ritmo serrato. Il tutto ovviamente grazie all'aiuto di tessera 1816, Silvio Berlusconi, e di altri importanti incappucciati come tessera 2232 Fabrizio Cicchitto. Il venerabile Gelli scrisse nel suo Piano di Rinascita molte cose e tra queste anche qualcosa che aveva a che fare con il lavoro, l'istruzione, la disoccupazione e la meritocrazia.
Come al solito però Berlusconi si è limitato a mettere in piedi solo una parte della cornice più ampia descritta da Gelli, un po' come quando dice "La Costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo" dimenticando di proseguire "...che la esercita nei modi e nei limiti della Costituzione". Sul tema del lavoro solo su un punto il governo più piduista della storia d'Italia sta lavorando alacremente: la disoccupazione.
Nel piano di Gelli, quando si parla di docenti, istruzione e lavoro si legge:
Ne e' conseguente una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonché la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.
Occhio a questo passaggio: "CHIUDERE IL RUBINETTO DEL PRETESO AUTOMATISMO: TITOLO DI STUDIO - POSTO DI LAVORO".
Si badi bene che in realtà, seppur eversivo, il piano prevedeva almeno di favorire il potenziamento del corpo docente e sottolineava l'importanza della meritocrazia, così come previsto nella Costituzione.
E invece, purtroppo, i berluscones ben fiancheggiati dai leghisti, hanno puntato il loro obiettivo solo sulla chiusura dell'automatismo titolo di studio-posto di lavoro. Risultato: il Trota che ha ripetuto tre volte la matura guadagna 10.000 euro al mese in virtù esclusivamente del cognome che porta, mentre nel mondo reale la disoccupazione giovanile è arrivata ad una cifra spaventosa, al 26,8%.
Un obiettivo piduista pienamente raggiunto. Per i laureati con 110 e lode niente "automatismo" titolo di studio - posto di lavoro. Per le trote ampio spazio per imperversare a spese dei contribuenti.
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Foto di Licio Gelli: la Rete