La maxi retata di politici e amici di politici che ha mandato dietro le sbarre 35 persone in seno all'inchiesta Mose, rilancia alla grande la figura di Matteo Renzi quale leader del partito più pulito e rinnovato d'Italia.
Il 40% delle ultime europee è già un ricordo lontano perché grazie a questa retata che ha assicurato alla giustizia tra gli altri il sindaco di Venezia (PD), Giorgio Orsoni, i coraggiosi elettori del nuovo imbonitore nazionalpopolare non mancheranno di scaricare sul leader fiorentino un ben più numeroso numero di voti.
Naturalmente parliamo dei voti dei corrotti e dei corruttori, dei tangentari e dei frodatori fiscali che, evidentemente larga maggioranza nel Paese, trovatisi privi dello scudo berlusconiano confidano ora nell'ombrello del consenso popolare del guitto toscano.
Per il momento la Finanza ha sequestrato beni per circa 40milioni di euro. Niente di che, sono circa 500.000 nuovi voti dal valore di 80 euro che possono essere risucchiati dalle maglie dell'elettorato più sensibile a un aumento in busta paga. Un buon investimento, visti i recenti risultati, che potrebbe valere altri 4 punti percentuali. Ancora un paio di queste retate (dopo Expo e Mose arriverà il Tav?) e finalmente avremo un partito che supera il 50% e potrà governare senza i fastidiosi lacci e lacciuoli imposti da coalizioni scombicchierate generatrici di inutili guerre fratricide.
D'altronde è noto che il voto di scambio è pratica molto italiana.
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