Un tracollo inaspettato per Silvio Berlusconi. Non è il solito sondaggio sulle intenzioni di voto, ma è la dichiarazione dei redditi del Presidente del Consiglio. Lui, che sbandiera continuamente ottimismo nei confronti della crisi, sembra essere l'italiano che più di tutti ha sofferto della congiuntura economica internazionale. Pensate: nel 2007 ha perso quasi il 90% del reddito rispetto a quanto dichiarato nel 2006.
E' un dato che, preso da solo, è spaventoso. Sicuramente giungeranno entro poche ore spiegazioni articolate su questo vero proprio anticipo di fallimento, motivazioni legate magari a nuovi investimenti o chissà che altro ancora, però queste sono le fredde cifre: nel 2006 il Cavaliere ha dichiarato la bellezza di 139.245.570 euro, mentre l'anno successivo (quando la crisi scoppiata a fine estate 2008, aveva iniziato a manifestatarsi a partire dalla primavera 2007 con l'esplosione della bolla finanziaria legata dei mutui subprime) il presidente del Consiglio è arrivato appena a 14.532.538 euro.
La crisi era appena all'inizio, e il calo degli introiti pubblicitari sui cui vivono Mediaset, Publitalia 80 e di fatto il suo impero, non era ancora marcata come nel 2008. Insomma, c'è da preoccuparsi per il futuro economico di Silvio Berlusconi. Se anche nel 2008 perderà un altro 90% diventerebbe un uomo qualunque? Inizierà a perdere pezzi il lunghissimo codazzo di nani, ballerine, servi e leccapiedi che da tempo lo accompagna sempre più numeroso?
Chissà se ora anche lui si è accorto della crisi.
Oppure questa dichiarazione è frutto di commercialisti creativi e geniali anche in un contesto (quello imposto da Padoa Schioppa e Bersani che hanno imposto all'epoca il registro clienti/fornitori e l'obbligo di tracciabilità dei pagamenti...) che rendeva, sotto il governo Prodi, molto più difficile l'evasione fiscale?
In assenza di spiegazioni plausibili, sambra essere più quotata la possibilità che questo dato sia colpa di una crisi economica violentissima, in grado di mettere in ginocchio anche i grandi imperi imprenditoriali.