Da oltre un anno l'Italia è soffocata dal famigerato spread e dalle conseguenze che "impone" ai governi quando supera una certa soglia.
Per i cittadini la ricetta è sempre quella: tasse, taglio di servizi, aumento dei costi, recessione, altre tasse, ulteriore tagli di servizi, bollette alle stelle.
Forse però prima di preoccuparci di come raffreddare momentaneamente lo spread sarebbe il caso di porre un freno ad altri tipi di spread, come quello morale (cfr. Lusi, Penati, Fiorito, Formigoni, Lombardo e compagnia bella) e quello retributivo.
Stando ai dati Eurostat della Commissione livellamento retributivo Italia-Europa, infatti, l'Italia ha staccato tutti i paesi del continente nello spread che riguarda gli stipendi dei parlamentari confrontandoli con quelli dei cittadini comuni.
Nei Paesi Bassi ad esempio i senatori guadagnano il 40% in meno del cittadino comune, mentre i deputati guadagnano 2,7 volte lo stipendio del cittadino medio.
In Spagna i senatori guadagnano 2,3 volte lo stipendio medio, mentre i deputati 2,1 volte.
In Austria 1,6 e 3,1 volte
In Belgio il 2,7
In Germania il 3,4
In Francia il 4,8
e in Italia? Beh noi non facciamo mancare niente ai nostri amati onorevoli: un senatore guadagna 6,8 volte lo stipendio del signor Rossi, mentre un deputato "solo" 6 volte e mezzo.
Tradotto in cifre
Stipendio medio in Italia = 29.653 euro; stipendio senatore = 200.460 euro (deputato € 193.380).
E questo al netto di appropriazioni indebite, incarichi multipli, indennità di carica, rimborsi, frizzi e lazzi.
E se fosse questo il primo spread su cui intervenire?
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Fonte: Eurostat, Commissione livellamento retributivo Italia-Europa.
Elaborazione immagine: L'Espresso