La bufala del Governo non eletto e lo svuotamento della sovranità popolare
Le legioni di imbecilli che infestano il web, i social e soprattutto le teste di altri imbecilli che condividono le bufale più assurde senza capirle o verificarle solo perché mossi dagli istinti animali di scatenare flame e risse virtuali sono un cancro che ormai ha infestato in maniera apparentemente inestricabile l'informazione in Rete.
Quando un'analisi dettagliata della situazione economica scritta da un professore di Macroeconomia raggiunge meno di un centesimo delle visualizzazioni di una bufala tipo "In Svezia addio al presepe per non far torto ai musulmani" capisci che per l'Italia non c'è speranza. Fino a una mezza dozzina di anni fa i siti di controinformazione e di analisi fuori dagli schemi del mainstream scritti da giornalisti "veri" e liberi avevano delle significative fette di mercato ed erano ricettacoli sani di scambi di opinioni, commenti motivati e forieri di apporti esterni. La bufale o le omissioni venivano smascherate all'interno del portale stesso con inevitabile perdita di credibilità della testata.
Ora vince chi la spara più grossa. Ed è così anche in questi giorni, quando si sente in giro la temeraria frase del "quarto governo non eletto dal popolo", che è un'autentica boiata dal punto di vista costituzionale sebbene il senso possa essere comprensibile anche a quei disgustosi radical chic del PD che ora incensano addirittura Gentiloni (uno che vuole sottrarre altra sovranità agli italiani per consegnarla agli euroburocrati).
Ebbene l'art. 92 della Costituzione che il popolo ha fieramente difeso dall'ultimo attacco verdinian-boschian-renziano cita: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri".
Ci sono due aspetti della Costituzione Italiana che la rendono la più bella del mondo: la semplicità e lo spirito che la anima. Riguardo la semplicità è chiaro anche agli imbecilli da tastiera che non è il Popolo a nominare il Presidente del Consiglio, bensì il Presidente della Repubblica! Quindi per piacere finitela con questa storia del governo non eletto dal Popolo, perché è dal 1948 che il Popolo non elegge il suo premier.
Poi però c'è lo spirito costituzionale che inconfutabilmente ci dovrebbe far pensare che il Governo debba necessariamente essere espressione del volere popolare. E qui, su questa regola non scritta ma evidente dalle tracce lasciate dentro e fuori dalla Costituzione dai Padri Costituenti, che il Governo Gentiloni (come quello Renzi, quello Letta e quello Monti) stride e grida vendetta.
Nella bocciatura al referendum costituzionale è apparsa chiarissima la volontà popolare di seppellire l'esperienza governativa non solo di Renzi, ma anche di chi quella Riforma l'ha scritta e perorata: Boschi, Alfano, Lorenzin, Madia, Pinotti, Padoan, Poletti, Delrio, Franceschini ecc. E invece, negando lo spirito della Costituzione il Presidente della Repubblica ha sfruttato solo quella parte dell'art. 92 che gli conferisce il potere di nominare il premier rinnegando la volontà popolare e svuotando ulteriormente di senso il concetto stesso di sovranità popolare. Per fare cosa? Un Renzi bis senza Renzi (ma guidato da Renzi e dal Giglio Magico) che farà fare il lavoro sporco a un vecchio democristiano con gli stessi Ministri di prima e con il caso clamoroso della promozione di Maria Elena Boschi nonostante la roboante bocciatura popolare alla riforma che portava il suo nome.
Che poi i voti con cui hanno governato Letta, Renzi e ora Gentiloni siano quelli cha aveva preso Bersani (con Vendola sic) nel 2013 e che sono stati gonfiati da un premio di maggioranza incostituzionale sono un grave elemento di ulteriore rottura tra Palazzo e Popolo, il quale, inebetito da messaggi ormai sempre più semplificati e mistificati dei social e colto da smanie di vendetta (in parte, come visto, lecite) è ormai giunto alla conclusione (sbagliata) che il Popolo elegge il Presidente del Consiglio.