Autorete di Bondi: Gino è inaffidabile. Ma allora anche metà della maggioranza lo è
A volte, per far bella figura con il padrone si rischia di eccedere di zelo. A farne le spese, stavolta, è stato il Ministro berlusconiano Sandro Bondi, poeta ed ex comunista redento alla causa liberale dal Cavaliere. Intervenuto a Ballarò nella puntata del 26 maggio 2009, gli spetta il ruolo di "incassatore" (per usare un termine pugilistico) di accuse e domande piccanti su Silvio Berlusconi.
La tattica usata da Bondi e dal prezzolato Belpietro, direttore di Panorama, che ha fatto compagnia al Ministro a difesa del padrone è quella solita: urlare e dimenarsi, magari lanciando qualche insulto qua e là, appena dalle voci dell'informazione non assogettata al controllo berlusconiano e dai rappresentanti dell'opposizione dicevano parole che non si vogliono neppure far ascoltare al popolino. A conti fatti, però, la difesa di Berlusconi appare come un'attività sempre più difficile: tra la sentenza Mills, il caso Noemi e le parole al vetriolo della signora Veronica ("mio marito ha problemi", "frequenta le minorenni", "ha bisogno di aiuto") sono bordate che neppure la corazzata di parolai a supporto del premier riesce più a rintuzzare degnamente. Per questo motivo, tanto di cappello al loro coraggio, al loro spirito di abnegazione e al loro gioco di squadra.
Ma veniamo al punto: durante la trasmissione, per deviare sul caso Noemi e passare al contrattacco, il Ministro Bondi si dichiara inorridito dal sapere che Gino Flaminio, l'operaio ventiduenne che per 18 mesi è stato il fidanzato di Noemi Letizia (stando a quanto affermato da Belpietro), è stato arrestato e condannato per rapina a due anni e sei mesi. Il giovane Gino, aveva rilasciato pesanti dichiarazioni a La Repubblica, che avevano messo fuori causa tutto il castello di bugie e aneddoti costruiti a difesa di Berlusconi e delle sue presunte relazioni amorose con l'allora minorenne Noemi.
Ebbene, l'equazione di Bondi è più o meno questa: Gino è un criminale e quindi è una fonte inattendibile. La sua testimonianza non ha valore perché è un pregiudicato, calpestatore della legge e quindi è una persona inaffidabile.
Dichiarazioni forse condivisibili ma che cozzano con questi nomi: Berruti Massimo Maria, Camber Giulio PDL, Cantoni Giampiero, Ciarrapico Giuseppe, De Angelis Marcello, Dell’Utri Marcello, Farina Renato, La Malfa Giorgio, Nania Domenico, Sciascia Salvatore, Tomassini Antonio.
Chi sono costoro? Deputati e Senatori del partito di Berlusconi, il Pdl, tutti condannati definitivamente per vari reati. Dalla corruzione ad associazione mafiosa c'è n'è per tutti i gusti. Insomma, Bondi: non è che esistono pregiudicati di serie A e pregiudicati di serie B. Se è inaffidabile il povero Gino (tra l'altro non ancora condannato in via definitiva) allora è inaffidabile anche un bel pezzo della maggioranza. Eh sì, perché accanto a questi nomi ne dovremmo citare altri 35 (!!!) solo tra le file del Pdl che sono prescritti, indagati, imputati e rinviati a giudizio.