Se tre indizi sono una prova una nuova Tangentopoli è a un passo
Mentre l'informazione di regime continua a raccontare un'Italia che non esiste e i poveri italiani sono costretti ad ascoltare con sempre maggiore frequenza le menzogne dello scodinzolante Minzolini, di cui l'ultima in ordine di tempo è la difesa ad oltranza del sistema truffaldino di affari e corruzione che ruota ancora oggi attorno alla protezione civile, a suon di verità raccontate lacunosamente e senza particolari importanti, una serie di clamorosi parallelismi con la recente storia di Tangentopoli viene a galla nel silenzio dei maggiori opinionisti televisivi.
Un tanto per prepararci ai possibili sviluppi dei prossimi mesi giova quindi ricordare cosa è successo allora e cosa sta succedendo oggi. Il paragone è a tratti sconvolgente.
1. Mario Chiesa (Psi), Il 17 febbraio 1992, quando ricopriva la carica di presidente del Pio Albergo Trivulzio, venne colto in flagrante a Milano mentre accettava una tangente di sette milioni di lire dall'imprenditore Luca Magni, che gestiva una piccola società di pulizie per assicurarsi la vittoria dell'appalto per le pulizie dell'ospizio.
Milko Pennisi (Assessore al Comune di Milano, Pdl), il 12 febbraio 2010 è stato arrestato a Milano sotto Palazzo Marino in flagranza mentre stava intascando 5 mila euro, la seconda tranche di una mazzetta da 10 mila euro, da un imprenditore. Secondo le indagini la tangente sarebbe stata versata dal proprietario di un palazzo di Milano per sbloccare una pratica.
Notare la coincidenza clamorosa tra la città (Milano) il periodo (metà febbraio) e l'importo della mazzetta.
2. Bettino Craxi (Psi) definì Mario Chiesa pochi giorni dopo un "mariuolo", una scheggia impazzita all'interno di un partito moralmente integro. Così integro che decine di dirigenti finirono dietro le sbarre, centinaia si salvarono per prescrizione o depenalizzazione dei reati loro ascritti, e Craxi scappò latitante in Tunisia pur di non finire in galera.
Silvio Berlusconi (Pdl) ha definito "birbanti" gli affaristi senza scrupoli del caso-Protezione Civile (tangenti, escort, appalti truccati ecc.), minimizzando i reati, attaccando i giudici e assolvendo corrotti e corruttori e continuando a negare al di là delle evidenze il coinvolgimento dei suoi uomini (Letta, Verdini, Bertolaso ecc.).
E' la storia che si ripete in modo veramente imbarazzante.
3. Il 30 aprile 1993 all'uscita di Craxi dall'hotel Raphael a Roma una folla furiosa, da tempo in attesa di vedere il leader del Psi, iniziò a tirare monetine e altri oggetti addosso al politico definito "ladro" e "maiale". In Parlamento Craxi si difenderà parlando di "Intento persecutorio evidente" nei suoi confronti.
Berlusconi il giorno dopo l'uscita delle intercettazioni che inchiodano la cricca di avvoltoi raccoltisi attorno alla Protezione Civile e agli uomini di potere del Pdl ha dichiarato: "Mi vogliono colpire politicamente e fisicamente". E contemporaneamente il presidio del popolo viola davanti Montecitorio genera i primi risultati simili al lancio di monetine che investì Craxi nel 1993. A farne le spese l'avvocato Ghedini, per antonomasia una propaggine di Berlusconi, costretto a fuggire in una libreria per evitare la folla (clicca qui per vedere il video) che lo ha inseguito per diversi metri insultando al grido di "Maiale" e "Ladri". Ancora peggio è andata a Mara Carfagna (emblema del velinismo vuoto applicato alla politica) costretta ad uscire scortata in un'auto blindata per evitare il "contatto" con una numerosa folla inferocita a Boscoreale (clicca qui per vedere il video).
Stavolta la differenza la fanno soltanto le monetine. Alcuni affermano che la povertà è così diffusa che il popolo non può neppure permettersi di lanciare monetine, altri ironizzano dicendo che questi delinquenti impuniti si fermerebbero a raccogliere anche queste.
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