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Bocciata anche la lista di Formigoni. Sul Lazio ironia e sarcasmo sul web. A Padova votano pure i morti

 |  Redazione Sconfini

polverinifuoriMa cosa diavolo sta succedendo in casa Pdl? La corazzata berlusconiana che pareva avere in mano molte comode vittorie, per abbandono dell'avversario, alle imminenti elezioni amministrative perde giorno dopo giorno importanti fette di credibilità e probabilmente anche la faccia di fronte ai suoi elettori.

 

In Lazio le liste del Pdl romane non sono state consegnate in tempo e, a meno di una nuova clamorosa legge ad listam, la candidata Polverini si troverà senza il sostegno nella provincia più importante (Roma) del partito più importante (il Pdl).

In Lombardia la Corte d'Appello di Milano ha escluso dalle elezioni la lista 'Per la Lombardia' di Roberto Formigoni per l'invalidità di 514 firme, accogliendo il ricorso presentato dalla lista Bonino-Pannella. La legge impone che le firme siano non meno di 3.500 e non più di 5 mila. In particolare le irregolarità riguardano la "mancanza di timbri sui moduli", "mancanza di data dell'autenticazione" e "mancanza del luogo dell'autenticazione". Insomma, con ogni probabilità firme false. I magistrati hanno dunque ritenuto fondate le ragioni contenute nel ricorso dei Radicali. Non risultano infatti conformi alle regole appunto 514 firme sulle 3.953 presentate. Le firme valide sono quindi 3.421, meno del minimo previsto dalla legge, pari a 3.500.

Dal punto di vista legale, comunque, poco cambia: per legge infatti Formigoni sarebbe comunque ineleggibile poiché la legge vieta a un politico di fare il Presidente di regione per più di due legislature. E per l'esponente ciellino del Pdl in Lombardia questa sarebbe "solo" la quarta conferma.

Il web è scatenato per cercare di capire i motivi che hanno portato alla mancata presentazione in tempo delle liste Pdl a Roma e nel Pdl si prepara la notte dei lunghi coltelli. Intanto Alfredo Milioni, l'uomo che ufficialmente è andato a prendersi un panino invece di depositare le firme, è diventato l'idolo del web.

A Padova, racconta il Messaggero, la lista presentata dal Pdl includeva anche le firme di tre persone decedute. Immediata è scattata la denuncia. I guai per le liste berlusconiane sono così estesi su tutto il territorio nazionale che la sola idea di un "complotto" organizzato dalla "sinistra" sembra essere una barzelletta.

Le occasioni per sgambettare i berluscones, nel recente passato, non sono mancate. Bastava essere presenti quando si trattava di votare l'incostituzionalità dello scudo fiscale e tutto sarebbe tornato alla normalità...

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