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Elsa e Fabrizio, fa caldo, riposatevi con gli altri anziani in qualche ospizio

 |  Redazione Sconfini

Il caldo può giocare brutti scherzi. I più esposti al sole e ai colpi di calore sono come ben è risaputo, i bambini e gli anziani.

Proprio ieri un bimbo di 11 anni è morto durante una gita parrocchiale a causa del sole, della disidratazione e della stanchezza per una lunga passeggiata. Poche ore dopo anche i cervelli di due anziani hanno iniziato a fare le bizze.

Tra materia grigia, anzi marrone, e labbra è venuto meno quella specie di filtro che rappresenta la differenza tra gli animali e gli esseri umani e che si può definire aderenza ad una sana socialità.

Il primo a sbroccare, a nome degli stakanovisti parlamentari del Pdl, è stato Fabrizio Cicchitto (quasi 72 anni), piduista della vecchia guardia, già ex giovane da quando negli anni '80 era vicino al Psi di Craxi e dove ha potuto abbeverarsi alla grande sorgente della corruzione meneghina e italiana. "Io ve lo dico - ha detto rivolto al Ministro Giarda - se ci volete far stare qui fino al 12-13 agosto, sono problemi vostri. Io ci starò, perché tanto ho le vacanze a due ore da qui, ma non ci sarà nessun altro. A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza: in bocca al lupo". Già ce lo immaginiamo Cicchitto attaccato agli scranni di Montecitorio a fare il pianista per salvare il governo Monti fiaccato dalla voglia di estate e di vacanze degli uomini e donne del Pdl, solitamente così presenti e numerosi alla Camera.

Chissà che ne pensa quell'altro burocrate costoso quanto inutile di Polillo che voleva accorciare agli italiani il periodo di ferie di un'altra settimana.

Altra perla, certamente dovuta al caldo più che all'incipiente senilità, ce la regala la ministra Fornero (64 anni) che intervistata dal Wall Street Journal sapendo di essere tra amici del capitale e dei padroni si è lasciata finalmente scappare la frase che da tempo sapevano tutti voleva gridare: "Il lavoro non è un diritto".

Ora si voterà quella boiata della sua riforma per generosa concessione dei "compagni" del Pd, che addirittura gli amichetti del WSJ bollano così: "I datori di lavoro saranno in grado di licenziare i singoli lavoratori per motivi economici. Forse il più grande significato della signora Fornero è che la legge ha smantellato la vacca più sacra del lavoro in Italia, l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori".

Chissà quante badilate avrebbe preso in faccia questa donna sociopatica, pericolosa per la pace sociale e in pieno delirio di onnipotenza, dai partigiani e dai padri costituenti che quando scrissero la nostra costituzione misero il lavoro quale fondamento della Repubblica menzionandolo fin dall'articolo 1.

Sia chiaro: il lavoro è un diritto e chi ha mezzi e volontà (il discorso del sacrificio deve essere implicito ovviamente) per lavorare deve essere messo dallo Stato in condizioni di farlo. L'idea che il lavoro deve essere guadagnato (non bastano le lauree con 110 e lode? Non basta essere volenterosi? Non basta avere esperienza e professionalità?) lascia trapelare un'idea di una tirannia di oligarchi che ti concede il lavoro. Questa è la visione più preoccupante della ministra che con una sua mossa ha inventato quasi mezzo milione di esodati e ora con l'abolizione dell'art. 18 causerà milioni di nuovi disoccupati.

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Aggiornamento delle 16.30

I consiglieri di madama Elsa si sono accorti che il lavoro è un diritto costituzionale così, dando prova di essere buoni arrampicatori di specchi hanno parzialmente rettificato all'Ansa "il ministro intendeva che il posto di lavoro non è un diritto, il lavoro invece è un diritto sancito costituzionalmente". "Purtroppo" avrebbero voluto aggiungere. Un bizantinismo ridicolo e scivoloso che non modifica di una virgolo l'ennesima castronata della ministra più insultata del governo Monti.

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