Il coraggio di Barbara Berlusconi
Ieri Silvio Berlusconi ha detto ciò che finalmente la comunità ebraica sosteneva da tempo: contro di lui e la sua famiglia si è scatenata un'indecente e razzista caccia del tutto simile a quella perpetrata dalla Germania nazista contro gli ebrei negli anni '30.
Finora nessuno aveva avuto il coraggio di rivelare al mondo questa limpida verità, appena appena lievemente smorzata dal fatto che Berlusconi e la sua famiglia dispongono di 3 televisioni, delle maggiori agenzie pubblicitarie europee, assicurazioni, banche, la più grande impresa editoriale italiana (ottenuta peraltro con la corruzione di un giudice), uno dei club calcistici più titolati in Italia e nel mondo oltre che la proprietà diretta del secondo partito italiano e dei suoi parlamentari sottoposti.
Ieri però abbiamo assistito a un ennesimo atto di coraggio da parte di un membro della famiglia Berlusconi. La figlia Barbara, in patria pedinata dalle SS nostrane (le vituperate emanazioni picchiatrici delle toghe rosse) e costretta a vivere nel ghetto di Arcore insieme a tutta la famiglia Berlusconi, ieri ha avuto dal governo dittatoriale nel quale, nonostante tutto, comanda il papà, la possibilità di volare per una volta libera dalle catene dell'oppressione razzista che limita le possibilità di spostamento dei berlusconidi a Barcellona per assistere all'ennesimo rovescio del Milan di cui Barbara è divenuta presidente in pectore.
Ebbene, anziché cogliere l'occasione di esiliare e andare in Svizzera o negli Stati Uniti o in Australia o in Sud America come fecero centinaia di migliaia di ebrei negli anni '30 per evitare la repressione e la sicura deportazione nei campi di concentramento, con uno spirito di straordinario coraggio Barbara è tornata in partia. Nel suo ghetto, dal quale non può uscire se non con al braccio anziché la stella di David, la fedina penale del padre, a mangiare con quel poco che le attività di famiglia riescono ancora a produrre pur con i saccheggi, le vetrine rotte e il boicottaggio della popolazione non berlusconide.
Il suo coraggio, lo diciamo con le lacrime agli occhi, non lo dimenticheremo. Qualsiasi cosa questo infame e violento regime razzista riserverà alla sua povera e bistrattata famiglia.
---
Vignetta by Natangelo (link)