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La votazione del M5S: perfettibile ma esperimento straordinario

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E' stata la settimana della votazione degli iscritti del Movimento 5 Stelle sul tema del reato di clandestinità.

Cose ne pensava la nostra testata su questa aberrante invenzione berlusconian-finian-leghista l'abbiamo esposto in tempi non sospetti nel luglio 2009 (vedi articolo).

Bene, interpretando male una volta tanto il proprio elettorato, Beppe Grillo si scagliò contro due senatori rei secondo l'ispiratore del Movimento di aver proposto l'abolizione del reato di clandestinità in barba al programma che non lo prevedeva. Aggiungendo errore su errore disse che proponendo quel punto nel programma il M5S avrebbe preso percentuali da prefisso telefonico.

Subito il mainstream si è scatenato contro Grillo al momento della comunicazione della votazione: troppo poco preavviso, poco tempo per votare, nessun argomentazione pro o contro per discernere sul tema, notizie quasi del tutto infondate su una rivolta di parlamentari pentastellati e così via. Tutti erano pronti alla reprimenda in caso di vittoria della posizione di Grillo e Casaleggio opachi manipolatori del voto degli iscritti. E invece i "gufi" sono rimasti delusi.

Hanno votato oltre 25mila persone, poche in senso lato, molte se pensiamo alla difficoltà di accesso al sistema, alla scarsa alfabetizzazione italiana e a un tema che non tocca direttamente il portafoglio degli italiani.

Ciò che conta però e che se anche fosse intellegibile la linea della coppia, gli elettori l'hanno bocciata completamente. Due terzi infatti hanno detto no al reato mentre solo un terzo è rimasto ancorato alla linea "ufficiale". Bene così allora: Grillo e Casaleggio propongono ma possono essere smentiti e devono adeguarsi alle scelte del loro popolo così come i cosiddetti portavoce.

Altri partiti sono in grado di fare altrettanto oltre a delegare al massimo ogni tanto Tizio o Caio ad aver carta bianca nei Palazzi del potere?

Chiariamoci, il modello di votazione è ampiamente perfettibile (per esempio sarebbe d'uopo la certificazione dei risultati da parte di un'organizzazione terza) e potrebbe essere migliorata la comunicazione, tuttavia non esiste nulla di simile in Italia e forse non solo.

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