Si può prevenire l’influenza?
L’influenza costituisce un importante problema di salute pubblica a causa della sua contagiosità e diffusibilità, e per la presenza di possibili gravi complicanze costituite da
polmoniti e miocarditi. Essa rappresenta nei Paesi industrializzati una delle principali cause di morte per malattia infettiva, immediatamente dopo l’Aids e la Tbc. Si ammalano di più i bambini, però le complicanze sono soprattutto a carico delle persone anziane e di particolari gruppo a rischio.
“La vaccinazione – spiega il dottor Fulvio Zorzut, responsabile della U.F. Profilassi Malattie Infettive e Vaccinazioni del Dipartimento di Prevenzione di Trieste – rappresenta il metodo più efficace per prevenire la malattia e le sue conseguenze. La vaccinazione conferisce protezione individuale, riducendo il numero di soggetti ammalati, rallentando così la diffusione e la circolazione dei virus, con benefici positivi che riguardano sia il vaccinato che i contatti”. “L’evidenza scientifica – continua – dimostra che la vaccinazione è in grado di prevenire la sindrome influenzale in circa il 70-90% degli adulti sani vaccinati, riducendo il rischio di ospedalizzazione in percentuali variabili dal 30% al 70%, mentre nei soggetti più anziani la vaccinazione è efficace soprattutto per ridurre la gravità della malattia, presentando un’efficacia del 30-40%. Anche nei casi in cui il vaccino non si rivela completamente efficace, conserva la capacità di rendere l’influenza meno pesante e le complicanze meno probabili, soprattutto nei soggetti in cui le complicanze possono essere particolarmente gravi”.
Come avviene la trasmissione dei virus da soggetto a soggetto e quali sono le misure di igiene e protezione individuale valide anche per i non vaccinati? “La trasmissione interumana del virus dell’influenza – risponde Zorzut – si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie”. “Per questo motivo – consiglia l’esperto – un’attenta igiene delle mani è importante nel limitare la diffusione dell’influenza, e in particolare si raccomanda un accurato lavaggio delle mani (in assenza di acqua usare gel alcolici)”. “Una buona igiene respiratoria – aggiunge – è un’altra misura preventiva personale e collettiva: bisogna coprire la bocca e il naso quando si starnutisce o si tossisce, lavare accuratamente i fazzoletti, gettare sempre quelli usa e getta dopo l’uso e lavarsi le mani”.
Ignazia Zanzi
A chi è rivolta la vaccinazione?
1. Soggetti di età superiore o uguale a 65 anni.
2. Soggetti in età infantile o adulta affetti da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, malattie degli organi emopoietici, diabete ed altre malattie dismetaboliche, sindromi da malassorbimento intestinale, fibrosi cistica, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi (inclusa l’infezione da HIV), patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici.
3. Bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva.
4. Bambini affetti da patologie neurologiche e neuromuscolari.
5. Soggetti di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
6. Personale di assistenza.
7. Contatti famigliari di soggetti ad alto rischio.
8. Soggetti addetti a servizi di primario interesse collettivo: insegnanti delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo, addetti a poste e telecomunicazioni, dipendenti di pubblica amministrazione e difesa, forze di polizia inclusa la polizia municipale, volontari dei servizi sanitari d’emergenza, personale di assistenza delle case di riposo.
9. Personale che per motivi occupazionali è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali.