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E se a Viareggio anziché Gpl ci fossero state scorie nucelari? Le non risposte di Bertolaso

 |  Redazione Sconfini

Il dramma di Viareggio è l'ennesimo simbolo di un'Italia che non è in grado di controllare e far funzionare i servizi basilari di una società degna di questo nome. Colpa del treno, del rimorchio, del binario arruginito, della motrice e chissà di cos'altro non è, ai fini di questo ragionamento, importante.

Per colpa della nostra cultura alla superficialità e al risparmio oltre che all'inefficenza totale sono morte quasi 20 persone ed è questo il dato più impressionante dell'evento. Ma ora che l'Italia, sempre che si riesca a costruire una centrale nucleare prima che nel mondo siano finite le scorte di uranio (i tempi per la costruzione sarebbero di circa 30 anni, mentre l'uranio si esaurirà entro 50 anni e con i tempi italiani potremmo mettere su la prima centrale non prima del 2060), vuole diventare una potenza nucleare contro il volere dei cittadini e del referendum di fine anni '80, bisognerà essere in grado di spostare su rotaia anche le scorie nucleari! E se quella maledetta notte a Viareggio ci fossero state cisterne di scorie nucleari? Avremmo visto una nuova Chernobyl?

La risposta potrebbe darcela Guido Bertolaso, sottosegretario al Governo Berlusconi, e factotum della Protezione Civile. In questo video ecco spiegato come l'Italia potrebbe fronteggiare le scorie nucleari... Prepariamoci a nuovi lutti.


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