Benny "Gheddafi" Hill show
Mentre l'attenzione mediatica nazionale è rivolta ad osannare le capacità diplomatiche di Berlusconi (leggi fare affari per se stesso con i soldi dei contribuenti) con il dittatore libico Gheddafi, la partita vera è un'altra. E ha ovviamente a che fare con i processi in cui è imputato Berlusconi.
Prima permetteteci un paio di battute sul circo allestito per accogliere il sanguinario dittatore libico. Si tratta di un vero e proprio circo, con tanto di tendone, nani, ballerine (500 donne pagate per ascoltare i tentativi di Gheddafi di convertirle all'Islam), cavalli e cerchi di fuoco. Attraverso uno di questi forse Gheddafi vorrebbe far passare la sottosegretaria Santanché che oggi tace, ma un giorno diede del "pedofilo" in televisione a Maometto. Con lei tacciono anche i paladini della cristianità che vestono le casacche del Pdl, dell'Udc e di frange del Pd.
"L'Europa diventi musulmana" blatera l'anziano dittatore (quello un po' più alto al netto dei tacchi, vestito come un venditore di tappeti, come dice la Lega che però ci risulti adori Odino e un po' meno quel comunista di Gesù Cristo) in preda all'alcol e forse al viagra. Silenzio assoluto dai sedicenti servitori della cristianità.
Comunque, battute a parte, in questo ridicolo incontro che sembra più una puntata di Benny Hill Show, si certifica il passaggio definitivo dell'Italia al novero dei Paesi del Terzo Mondo in termini di appeal diplomatico, credibilità istituzionale e spessore democratico. Sul fronte economico ci hanno già pensato tutti gli indicatori possibili a farci staccare dall'Europa per avvicinarci all'Africa subsahariana.
Ma tutto questo can-can attorno a queste due caricature serve a nascondere la vera posta in gioco nella settimana che precede la riapertura dei lavori parlamentari. Ricordate i 5 punti che Silvio voleva proporre ai finiani per proseguire "l'azione di governo"? Ebbene, 4 di quei punti erano fuffa, così come una buona parte dei sottopunti del 5° punto: la giustizia.
L'unico sottopunto veramente importante è quello del processo breve. Su questo il Cavaliere e i suoi non possono rischiare, altrimenti inizieranno a piovere sentenze di condanna (Mills, Mediatrade per cominciare). E così, per chiarire il campo si può riassumere il tutto nelle parole del piduista Cicchitto: "L'ambiguità produrra solo disastri".
Ovvero: ricordatevi perché siete stati scelti e nominati in Parlamento finché siete in tempo oppure non ci sarà una prossima volta.
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foto da wikimedia commons