Berlusconi in Libia perchè deve promuovere la sua TV?
Anche molti dei suoi alleati sono rimasti spiazzati dalla ferma volontà del premier Berlusconi di partecipare al 40° anniversario della presa del potere (un golpe militare finito nel sangue) di Gheddafi in Libia. Lo show delle frecce tricolori, l'intero apparato governativo berlusconiano mobilitato con tutte le spese annesse e connesse e, soprattutto, la certezza di essere praticamente l'unico leader occidentale a presenziare alla festa del dittatore libico hanno in effetti fatto arricciare il naso a molti.
In Italia l'informazione di regime non parla neanche del fatto che è il 40° anniversario del golpe di Gheddafi, ma parla di una fantasiosa "Festa dell'amicizia", né racconta che Obama, la Merkel, Sarkozy, Brown e il figlio della regina e persino l'altro dittatorello Putin hanno declinato schifati l'invito alle celebrazioni.Ebbene, ora vengono fuori alcune verità decisamente imbarazzanti che ovviamente sono sottaciute dalla propaganda mediatica imposta dal nostro premier.
Grazie alla segnalazione del nostro lettore "orson" e alla ricerca di Daniele Sensi scopriamo che: lo scorso 18 agosto Berlusconi è stato in visita privata a Tunisi. La mattina un incontro con il presidente Ben Alì, e nel pomeriggio la partecipazione a Ness Nessma, programma di Nessma TV, la televisione satellitare tunisina acquisita, lo scorso anno, per il 50 per cento, da Mediaset e da Quinta Communications, società di produzione di Tarak Ben Ammar di cui è socio di rilievo anche il gruppo Fininvest e nel cui capitale, alla fine di giugno, è entrata, tramite la Lafitrade, pure Tripoli (ai più maliziosi basterà questo solo dato per comprendere la ratio della politica mediterranea dell’attuale governo…).
Tra un ricordo commosso del viaggio in Libia (“un evento storico e coraggioso”, lo ha definito il conduttore), ed una breve dissertazione su quello che è il ruolo della televisione e su quanto di buono ("libertà e democrazia") la (sua) televisione potrà portare alla gente del Nord Africa (“Crede che Nessma TV sarà capace di cambiare il volto del Maghreb così come le sue televisioni già hanno fatto con quello dell’Italia?”, gli chiedeva la co-conduttrice), ospite della tv tunisina Berlusconi ha parlato anche di immigrazione. Con un discorso evidentemente non concordato con il ministro Maroni. Perché se in Italia il presidente del Consiglio ha bisogno di assecondare, sul tema, la propaganda leghista, dall’altra parte del Mediterraneo l’uomo d’affari Berlusconi ha un ricco mercato di milioni di telespettatori da conquistare. Spettatori che hanno quindi potuto apprendere di come la politica del governo italiano sia tesa ad “aumentare i canali di ingresso legali” e a garantire, ai migranti, “casa, lavoro, istruzione” e -udite udite- “l’apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità”, perché “pure gli italiani sono stati emigranti, e quindi devono aprire il loro cuore a chi oggi viene in Italia”.
Contenti di pagare le frecce tricolori e il viaggio allo stuolo di collaboratori del premier per far conquistare a Papi Silvio nuovi telespettatori sudditi?
Clicca qui per vedere il video tradotto egregiamente da Daniele Sensi.