In questa immagine elaborata dal Sole24Ore c'è gran parte delle risposte che gravitano nei Paesi dell'Eurozona in queste infuocate settimane.
In alto potete vedere le colonnine blu che rappresentano (in miliardi di dollari) l'esposizione delle banche private europee nei confronti della Grecia al dicembre 2009. Come si vede le banche francesi avevano fatto un bel po' di investimenti in Grecia: ben 78,82 miliardi. In buona compagnia le banche tedesche, ampiamente seconde con 45 miliardi di esposizione. Ben distanti le banche Olandesi (12,21 mld), Italiane (6,82 miliardi) per non parlare di quelle Spagnole (solo 1,21 miliardi).
Da ricordare che le banche private prendevano soldi a tassi risibili dalla BCE per investirli in rendimenti di titoli di Stato greci che fruttavano tra il 4% e il 9% a seconda del periodo mentre i correntisti hanno un tasso creditore prossimo allo zero.
In basso (valori espressi in euro) potete ammirare la situazione a settembre 2014: le banche private sono rientrate quasi del tutto dai crediti (e relativi interessi) che sono in pratica stati pagati dagli Stati dell'Eurozona, i quali da 0 (zero) miliardi di investimento in titoli greci sono passati a quasi 200 miliardi.
Nella classifica delle nazioni più stupide primeggia l'Italia, che è passata da 6,86 miliardi di dollari esposizioni private e 1,06 di euro di esposizioni private cui vanno sommati 40,87 miliardi di euro pubblici con un aumento del rischio di oltre il 400% quasi tutto a carico della spesa pubblica. Anche la Spagna si è rivelata abbastanza disinvolta nell'uso del denaro pubblico, con un investimento di oltre 27 miliardi di euro. La Germania ha messo sul piatto 61,74 miliardi, è vero, ma di questi oltre la metà è già rientrato nel sistema economico teutonico attraverso le banche. Di lusso è andata ai francesi, le cui banche hanno monetizzato quasi tutto mentre il pubblico ci ha rimesso "solo" 46,56 miliardi di euro.