Più che una spending review pare un lago di sangue, ma questo chi segue l'evoluzione dell'azione politica del governo Monti dalle parole ai fatti l'aveva già messo in preventivo.
C'è un passaggio però decisamente ardito e imbarazzante in questo spaventoso ed ennesimo taglio alla spesa pubblica che non tocca come sempre baronie, cricche e rendite di posizione, ma va a scalfire ancora una volta i semplici cittadini. Ricapitolando:
- Taglio del personale del pubblico impiego del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti.
- Per due anni, fino al 31/12/2014 lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011.
- Blocco assunzioni dell'80% nel settore pubblico
- Blocco assunzioni del 100% (ovvero lo Stato è destinato a morire con gli ultimi lavoratori) dal 2014
- Riduzione di 700 milioni per il 2012 dei trasferimenti agli Enti Locali
- Riduzione di 1 miliardo per il 2013 dei trasferimenti agli Enti Locali
- Fondo sanitario ridotto di 3 miliardi
- Riduzione di 200 milioni al settore della Scuola, Ricerca e Università Pubblica.
Cifre impressionanti che evidentemente alimenteranno una recessione già feroce ma che sembra destinata ad auto-digerire l'intero Paese.
C'è però una voce in controtendenza: il finanziamento delle scuole private che registra un pimpante +200 milioni. Indovinate chi hanno spennato? L'Istruzione pubblica of course. Guarda caso si tratta dello stesso importo.
Non serve essere grandi costituzionalisti per capire che si tratta di provvedimenti altamente incostituzionali, ma siamo anche certi che Napolitano il Dormiente firmerà alla velocità della luce anche quest'ennesima vigliaccata.
Come possono sposarsi, infatti, questi trasferimenti di denaro con il dettato costituzionale secondo cui la scuola è aperta a tutti; quella statale è gratuita; libera e senza oneri per lo Stato quella privata (art. 33 e 34)? Napolitano e Monti avranno certo una risposta plausibile.
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