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Da quando c'è Renzi boom di occupati toscani in ruoli chiave

 |  Redazione Sconfini

Vero è che chi ha mire personalistiche e tiranniche di potere tende a circondarsi di personaggi di sicura affidabilità. Tanto più se ha ambizione di stare tanto tempo al potere.

In tempi recenti è accaduto con Berlusconi e i suoi guitti di corte: più che uno staff del presidente una via di mezzo tra un lombrosario e uno zoo. Anche il premier Renzi è in scia del precursore e con un ritmo incessante sta piazzando uomini di fiducia in tutti i posti chiave del Paese. Berlusconi, uomo di mondo, decisamente più attivo in tutta la Penisola è andato a pescare molto in Sicilia (sebbene ce ne siano diversi che sono stati affidati per periodi più o meno lunghi alle cure delle patrie galere come Cuffaro e Dell'Utri ma non dimentichiamoci di Micciché e dello stesso Alfano), ma anche in Veneto (Galan, anche lui avanzo di galera), Toscana (l'ex comunista Bondi o il neocondannato in primo grado Verdini), Calabria (Caligiuri), Puglia (Fitto, anche lui con un passato e un presente burrascosissimo dal punto di vista giudiziario), in Campania (Cosentino, l'amico della camorra ora in galera), Liguria (il trasparente Scajola) Lazio (Mokbel, Polverini e La Russa) e così via senza dimenticare i tanti suoi ex dipendenti e consulenti Fininvest/Mediaset (Confalonieri, Toti, Fede, Masi, Letta, Innocenzi ecc.) che sono diventati pezzi grossi in Rai o hanno fatto propaganda per suo conto, provenienti soprattutto dalla Lombardia e dalla Capitale.

Renzi, lo si vede anche da qui, ha un orizzonte geografico e politico estremamente più limitato. Per trovare gente di fiducia non deve ricorrere a Mokbel, Dell'Utri o Cosentino. Gli basta scendere sotto casa e farsi un gruppo whatsapp tra i suoi compagni di liceo. Da quando è salito a Palazzo Chigi le nomine di marca toscana sono letteralmente esplose. Ecco un elenco non esaustivo degli uomini di Renzi messi in ruoli chiave in appena due anni:

Maria Elena Boschi, di Arezzo (con famiglia e soprattutto papà), Ministro delle Riforme;

Loca Lotti, di Empoli, sottosegretario del governo e vice di Renzi;

Francesco Bonifazi, avvocato fiorentino, tesoriere del Partito Democratico;

Marco Carrai, amico strettissimo di Renzi, che attende lo sblocco della nomina della nuova agenzia di cyber security governativa;

Antonella Manzione, origine irpine ma che ha vissuto a Pietrasanta, che guida l'ufficio legislativo di Palazzo Chigi;

Domenico Manzione (fratello di Antonella, una famiglia di fenomeni), sottosegretario all'Interno (già dai tempi di Enrico Letta, altro toscano);

Tommaso Nancini, economista di Montevarchi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio;

Tiberio Barchielli, ex paparazzo e compaesano di Renzi (Rignano sull'Arno), è il fotografo ufficiale del premier;

Antonio Giacomelli da Prato, sottosegretario allo Sviluppo con delega per le TLC;

Riccardo Nencini, di Barberino di Mugello, viceministro dei Trasporti;

Cosimo Pontremoli, sottosegretario confermato alla Giustizia;

Gabriele Toccafondi, fiorentino, sottosegretario all'Istruzione;

Silvia Velo, livornese di Campiglia Marittima, ex bersaniana e sottosegretaria all'Ambiente;

Lapo Pistelli, ex portaborse di Renzi, poi suo antagonista, ora è nientemeno che vicepresidente dell'Eni;

Rossella Orlandi di Empoli dirige l'Agenzia delle Entrate;

Marco Seracini, commercialista di Renzi e finanziatore del premier, è nel collegio sindacale di Eni;

Diva Moriani, aretina, è membro del Cda dell'Eni;

Alberto Bianchi, di Pistoia, è nel cda di Enel;

Fabrizio Landi, finanziatore del premier da Siena, è nel cda di Finmeccanica;

Elisabetta Fabri, è entrata in Poste Italiane;

Federico Lovadina, di Firenze ex collega di Boschi e Bonifazi, è nel cda di Ferrovie dello Stato;

Luigi Marroni, senese, è stato nominato in Consip;

Matteo Del Fante, di Firenze, è a capo di Terna;

Gabriele Beni, fiorentino e amico di vecchia data di Renzi, è nel cda di Ismea;

Simone Tani, fiorentino, è al Cipe;

Marco Bardarazzi, amico di Renzi, è capo comunicazione di Eni;

Mauro Grassi, fiorentino, è a Italia Sicura.

Raffaella Fantini, commercialista fiorentina, membro del cda dell'Inpgi, la cassa pensionistica dei giornalisti.

Poi ci sono tutti i toscani "per merito". Ovvero aver avuto il merito di aver conosciuto Renzi ai tempi di Firenze: Antonio Campo Dall'Orto (direttore generale Rai), Gioia Ghezzi (presidente Ferrovie dello Stato), Roberta Neri (amministratore delegato Enav), Francesco Sperandini (amministratore delegato del Gestore dei servizi energetici), Ernestro Maria Ruffini (amministratore delegato di Equitalia), Renato Mazzoncini (amministratore delegato Ferrovie dello Stato), Vincenzo Manes (consigliere di Palazzo Chigi), Alberto Irace (amministratore delegato di Acea), Anna Genovese (commissario Consob), Roberto Raggi (direttore del Demanio), Fausto Recchia (amministratore delegato di Difesa Servizi spa), Claudia Brugno (direttrice della campagna per le Olimpiadi di Roma), Antonio Funicello (membro del cda dell'Inpgi).

Li avete contati tutti? Sono nientemeno che 43 i fedelissimi che Renzi ha piazzato in circa due anni (24 mesi). Viaggiamo a una media di quasi una poltrona pesante ogni due settimane! Alcune di queste poltrone valgono decine di migliaia se non centinaia di migliaia di euro l'anno. Possibile che le migliori teste d'Italia le conosceva tutte lui?


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