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La vignetta di Vauro fa infuriare Gasparri che minaccia epurazioni in Rai

 |  Redazione Sconfini

vauro, vignetta, anno zero, gasparri, minacciaUn avvelenato episodio in bilico tra satira e politica sta in queste ore irrompendo sul web. Maurizio Gasparri, parlamentare e capogruppo al Senato del Pdl, avrebbe infatti reagito in malo modo ad una vignetta proposta dal disegnatore Vauro sul finale della puntata di Anno Zero di Michele Santoro del 12 febbraio.

Per completezza la pubblichiamo qui a fianco in modo che ognuno possa farsi liberamente la sua idea sulla vignetta incriminata. Ma a preoccupare decisamente di più sono le parole di reazione del politico al disegno di Vauro:

«Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano». Queste le parole di Gasparri affidate a una nota. Anche in questo caso sarebbe bello che ognuno si facesse un'idea.

Forse si tratta di una reazione alla vignetta di cui abbiamo accennato poco fa, ma è anche probabile che sia uno scatto di rabbia per il fatto che ad Anno Zero siano state riproposte le sue infelici parole pronunciate pochi giorni fa nei confronti del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo la morte di Eluana Englaro a proposito del rinvio alle Camere del Decreto Legge sul testamento biologico (per incostituzionalità): "sulla morte di Eluana peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe" aveva minacciato.

Addirittura il camerata Fini è stato costretto a riprenderlo pubblicamente tacciandolo di parlare da irresponsabile. E ora nuove minacce ai dirigenti Rai.

In occasione della sua legge Gasparri, rispedita una prima volta da Ciampi alle Camere, e della sua altra infelice uscita il 5 novembre 2008: "Con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta" gli era andata liscia. Forse era abituato a farla franca.


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