Tornano a farsi sentire D'Alema e Rutelli. Pd verso lo sfascio
I giganti silenziosi si stanno muovendo di nuovo. All'elettore del Pd, presumibilmente, non importa niente, ma la cosa è reciproca. Alla nomenclatura del partitone, degli elettori non frega un bel nulla. Conta il controllo del potere e il carisma interno al sistema castale. E basta.
Massimo D'Alema e Francesco Ruttelli, insomma, tornano a farsi sentire dopo mesi di silenzio (ben retribuito). Baffino se ne esce con una serie di interviste che apparentemente servono a sottolineare una presunta "debolezza" del premier Berlusconi e preannunciano delle "scosse" interne alla maggioranza. Lo scenario, secondo D'Alema, potrebbe essere quello di una caduta del governo, per manifesta incapacità, dal suo interno (e non può essere altrimenti) e di un'opposizione forte e responsabile in grado di fare la sua parte. Che sogni una grande coalizione Pd-Pdl-Lega? Follie allo stato puro.
Perché in realtà i suoi messaggi non vanno letti così in profondità. Quello che a lui interessa è più probabilmente alzare la voce all'interno del Pd, di quella creatura informe che con impegno ammirevole Franceschini è riuscito a non far morire dopo le europee. D'Alema vuol fare sapere con l'arroganza dei potenti che è ancora lui che comanda, almeno a sinistra del partito, in vista delle grandi manovre del congresso del prossimo autunno, quando sarà scelto il nuovo segretario.
E da centro, torna a farsi vivo pure Francesco Rutelli (un passato da radicale, ora portavoce dei Teodem) che pontifica: "Non è bene che il Pd sia con i socialisti nell'Europarlamento".
La sensazione, dopo le improvvide uscite dei due esponenti è che più che un'elezione a segretario, a ottobre assisteremo alla scissione del Pd secondo la formula red & white. Gli ex comunisti dei ds (che torneranno magari con i rifondaroli) e i centristi di Rutelli ex margheritini (magari pure assieme con Casini e i suoi pregiudicati) daranno vita a forme aggiornate del vecchio Pds di Occhetto e della Dc stile Balena Bianca spiaggiata?
Questa è la prima riflessione. La seconda, sempre rivolta all'interno del partito, riguarda ancora una volta il collaborazionismo del partito nei confronti degli scandali e delle leggi incostituzionali varate dal Governo: come il ddl sulle intercettazioni o il lodo Alfano. Pur di non parlarne, si espongono anche D'Alema e Rutelli (due che con le intercettazioni hanno avuto esperienze decisamente negative, vedi Consorte e Saladino) per mescolare le acque.
E poi c'è la riflessione più entusiasmante: il Pd ha trovato in Debora Serracchiani (e noi possiamo dire di essere stati tra i primi a parlarne quando era ancora sconosciuta) una giovane donna che incarna i buoni valori (teorici) del partito, che batte Berlusconi nel triveneto e che piace praticamente a tutti. Cosa se ne fa? La isola assieme al suo scopritore Franceschini.
Non sia mai che il Pd vinca un'elezione!