Dopo le leggi ad personam arrivano le sospensioni di legge ad clientem
La legge Carfagna, che sembrava essere uno dei caposaldi nella lotta alla prostituzione del governo Berlusconi, nonché l'unico motivo d'essere della presenza della ex showgirl al Ministero delle Pari Opportunità in questo ultimo anno, subisce un brusco stop.
Al ddl che prevede il carcere per il cliente che si "incontra" con una prostituta (negli ultimi giorni abbiamo familiarizzato con la parola escort, ma sempre del mestiere più antico del mondo si tratta) è stata tolta l'etichetta di "URGENTE". E così la povera Mara, che da mesi ne chiedeva l'immediata approvazione resta con un pugno di mosche in mano.
Ma perché il fiore all'occhiello dell'avvenente Ministro viene bloccato?
Dopo le numerosissime leggi ad personam scritte dagli avvocati del premier Berlusconi (lodo Schifani, lodo Alfano, Salva Rete4, Salva Previti, ddl sicurezza e chi più ne ha più ne metta) da oggi l'illuminato Esecutivo apre un nuovo e inedito filone: la sospensione di ddl (URGENTI) ad personam. O meglio, ad clientem. Oppure se preferite - scusate il latino volutamente maccheronico - ad utilizzatorem finalem.
Berlusconi (presunto) "utilizzatore finale" di prestazioni sessuali da parte di una o più "escort" è infatti la novità nella sfilza ormai incalcolabile di reati e peccati morali che continuano a investire il Cavaliere. Lo scandalo di Bari sta facendo venir alla luce un giro di squillo che si intrattenevano (anche) con Berlusconi nelle sue residenze private e questa situazione, seppur al momento non punibile penalmente poiché sembra che non sia stato lui a pagare le ragazze, risulta un tantino in contrasto con la durezza del ddl Carfagna.
E così sospensione sia, in attesa di polverizzare integralmente la legge e far dormire sonni tranquilli al presidente del Consiglio.