
La nuova fuga in avanti di Silvio. Il culto della personalità
Cosa unisce Mao, Stalin, Hitler, Mussolini, Saddam Hussein e Berlusconi? Da questa settimana abbiamo una risposta: il culto della personalità.
Da wikipedia: I culti della personalità caratterizzano di norma gli stati totalitari o le nazioni che hanno sperimentato di recente una rivoluzione. La reputazione di un singolo capo, spesso caratterizzato come "liberatore" o "salvatore" del popolo, eleva questi a un livello quasi divino. Le immagini del capo appaiono ovunque, così come statue e altri monumenti innalzati alla grandezza e alla saggezza del capo. Slogan del capo ricoprono enormi cartelloni, e libri contenenti i discorsi e gli scritti del capo riempiono le biblioteche e le librerie. Il livello di adulazione può raggiungere vette che appaiono assurde agli estranei.
Quest'ultima frase è forse la più amara e più aderente alla realtà italiana del periodo, ma il tema è un altro.
Insomma, uno dei segni più tangibili del regime berlusconiano, il culto della personalità e l'iconografia adulatoria, potrà essere ammirato da tutti i sudditi con una costanza che si suppone sarà sempre più pressante.
Un paio di esempi da due testate del gruppo di famiglia: il quotidiano Libero, diretto daVittorio Feltri e il settimanale Chi diretto da Alfonso Signorini. Sparare divertenti battute addosso a questi due giornalisti con la lingua sempre asciutta sarebbe troppo facile. Vale la pena però analizzare il fenomeno dal punto di vista sociale.
Libero inizia la gratuita distribuzione della collana "Berlusconi tale e quale", un'operazione editoriale senza precendenti composta da 15 volumi osannanti la figura del politico, del padre, dell'imprenditore, dello sportivo, dello statista di Arcore.
Chi pubblica questa settimana una serie di immagini in perfetto stile Mussolini (anche il periodo storico in parte coincide) che mostrano il premier bello, giovane, forte e muscoloso. Insomma, sono le immagini di un vero leader in grado di salvare la patria che affonda.
Di tutte le cose (gravi) di cui si è macchiato Berlusconi negli ultimi 20 anni questa non è la peggiore, ma è l'indice più evidente del passaggio ad uno stile mediatico totalitario e totalizzante nei confronti di un popolo che per la grande parte già si riconosce in lui e che grazie a queste iniziative sarà sempre più affascinato dalla sua personalità. Gli altri? Una minoranza in via di estinzione.