Piccole trote crescono
Il problema delle selezione della classe dirigente in Italia comincia a farsi pesante. I partiti sembrano voler tracimare dagli steccati della ragionevolezza per dilagare con le loro specifiche "cordate culturali" e successivamente occupare tutti i ruoli istituzionali con i loro uomini. Accade così che il premier Berlusconi, padre padrone del Pdl, abbia imposto ai sudditi una quota di seggi sicuri alle prossime regionali a portatrici sane di poppe. L'eterno ritorno del ciarpame politico denunciato da Veronica meno di un anno fa. Naturalmente non mancano i soliti indagati, condannati, prescritti e uomini dalle scarse virtù, ma questo purtroppo non fa notizia ormai.
Curricula eccellenti sono richiesti per essere selezionate tra le Silvio's Angels: partecipazioni al Grande Fratello, presenze ai festini a luci rosse a Palazzo Grazioli e altre comparsate televisive sono referenze necessarie per essere infilate nell'agone politico.Risponde il Pd, che cerca di copiare come meglio può il modello vincente berlusconiano. Ma anche stavolta si ritrova a dover inseguire. Mentre i berluscones schierano in campo pattuglie di lucciole e show girl il partito di Bersani è rimasto alla vecchia e consunta scelta di personaggi in odor di manette. E' il caso della Campania, dove per sostituire Antonio Bassolino (imputato solo una volta per truffa) si è stabilito di candidare Vincenzo De Luca ex deputato Ds e sindaco di Salerno che di rinvii a giudizio ne ha due per associazione a delinquere, concussione, falso e truffa. Un bel salto di qualità. Purtroppo il popolo del Pd non sarà chiamato a scegliersi il candidato alle primarie: "Non c'è tempo" nicchia Bersani, colto alla sprovvista da queste improvvise elezioni regionali di cui si conosceva la data di apertura dei seggi solo 5 anni fa!
Naturalmente non poteva mancare in questa pazza scelta dei candidati la sempre divertente Lega Nord, che invece per la scelta dei candidati si affida ai curricola scolastici con un coefficente speciale per chi si distingue in razzismo e xenofobia. Il top in questa categoria con punteggio massimo lo ha raggiunto Renzo Bossi (candidato ufficiale da ieri alle elezioni provinciali di Brescia), definito dal padre Umberto "la trota", per aver inanellato in pochi anni una serie di bocciature da far impallidire Pierino la peste, alias Alvaro Vitali. Il quasi ventiduenne Renzo ha ripetuto l'esame di maturità per ben tre volte di fila (ovviamente a causa di un complotto dei professori terroni, ha precisato la segreteria del Carroccio) e già questo gli ha permesso di scalare in fretta il ranking di candidabilità tra le camicie verdi.
Il figlio del Senatur è un candidato semplice, di quelli che dovrà conquistare le preferenze sul campo, ma di certo un aiuto dovuto all'importante cognome che porta non sarà ignorato.
A fare la differenza poi è stata senza dubbio l'eccellente trovata del videogioco "Rimbalza il clandestino" messo on line sul sito della Lega e successivamente su Facebook (da cui poi è stato purtroppo rimosso perché, sembra, incitasse all'odio razziale) in concomitanza con l'avvio della politica dei respingimenti e la morte in mare di 70 eritrei che tentavano di raggiungere le coste italiane. Scopo del gioco? Cliccare sui barconi dei clandestini e farli sparire dallo schermo (in mare) prima che riuscissero a raggiungere il territorio italiano.
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